ASIA/PALESTINA - Reporter uccisa, “shock” del Patriarcato latino di Gerusalemme: non cali l’oblio sulla tragedia del popolo palestinese

giovedì, 12 maggio 2022 medio oriente   aree di crisi   conflitti armati   giornalismo   gerusalemme  

aljazeera.com

Jenin (Agenzia Fides) – Il Patriarcato latino di Gerusalemme “esprime il suo shock per la morte della reporter palestinese Shireen Abu Aqleh che, secondo testimoni oculari, è stata uccisa dall’esercito israeliano, mentre stava documentando l’’irruzione dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, la mattina di mercoledì 11 maggio 2022”. Lo riferisce un comunicato diffuso dai canali ufficiali di comunicazione del Patriarcato latino, nel quale si chiede anche “un'indagine approfondita e urgente su tutte le circostanze della sua uccisione e di assicurare i responsabili alla giustizia”.
La tragica morte di Shireen – prosegue la dichiarazione del Patriarcato – riporta davanti alle coscienze di tutti “la necessità di trovare una giusta soluzione al conflitto palestinese, che si rifiuta di sparire nell'oblio nonostante siano passati 74 anni dalla Nakba” (l'esodo di 700mila palestinesi che nel 1948 fuggirono dai territori occupati da Israele, ndr). Nel pronunciamento patriarcale si assicurano preghiere “per il riposo dell'anima di Shireen, che è stata un esempio di dedizione e una voce forte per il suo popolo”, e si supplica il buon Dio “di concedere al fratello e ai parenti la consolazione della fede. Preghiamo – aggiunge il messaggio del Patriarcato - affinché il popolo palestinese trovi la sua strada verso la libertà e la pace”.
Shireen Abu Aqleh che aveva anche cittadinanza statunitense, era nata a Gerusalemme 51 anni fa. Aveva studiato giornalismo presso l'Università Yarmouk, in Giordania, Dopo la laurea, tornata nei Territori palestinesi, aveva iniziato a lavorare per alcuni media locali, tra cui Radio Voce della Palestina e la tv satellitare Aman. Dal 1997 era iniziata la sua lunga carriera in Al-Jazeera, la più famosa emittente satellitare in lingua araba, per la quale aveva svolto servizi da Gerusalemme Est sui fatti della politica israeliana e sui principali eventi accaduti nei Territori Palestinesi, come la Seconda Intifada.
Abeer Odeh, Ambasciatrice della Palestina presso l’Italia in un comunicato diffuso dopo la tragica fine della reporter, definisce Shireen “una cara amica, una persona genuina e una bravissima giornalista”, uccisa “dalle forze d’occupazione israeliane, che continuano a massacrare la popolazione palestinese nella totale indifferenza della comunità internazionale”. Sono più di 100 – ricorda l’Ambasciatrice – “i giornalisti palestinesi uccisi da Israele durante l’occupazione più lunga del mondo, cominciata nel 1967”. (GV) (Agenzia Fides 12/5/2022)


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