AFRICA/BURUNDI - Burundesi alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. “Queste elezioni segneranno una svolta importante nella storia del Burundi”

lunedì, 4 luglio 2005

Bujumbura (Agenzia Fides)- “La situazione è al momento calma e non sono segnalati particolari incidenti” dicono all’Agenzia Fides fonti locali contattate a Bujumbura, capitale del Burundi dove oggi, 4 luglio, si tengono le elezioni legislative. “Dopo le elezioni comunali tenutesi il 3 giugno scorso (vedi Fides 3 giugno 2005), queste elezioni segnano la tappa più importante nel lungo cammino del processo di transizione che si concluderà ad agosto con l’elezione del Presidente della Repubblica da parte delle due Camere del Parlamento” aggiungono le fonti. Solo dal 2010 il presidente sarà infatti eletto a suffragio universale.
“Nonostante che negli ultimi giorni ci fossero stati scontri tra l’esercito regolare e i guerriglieri delle Forze Nazionali di Liberazione (FNL), l’ultimo movimento di guerriglia ancora attivo in Burundi, il processo elettorale è andato avanti come previsto. Si tratta indubbiamente di un buon segno per il futuro del Paese, che sta dimostrando la sua determinazione a volere cambiare pagina e finire la guerra” affermano le fonti di Fides.
Nei giorni scorsi, alcuni osservatori internazionali avevano avanzati dubbi sulle ripercussioni negative sul Burundi della situazione d’instabilità venutasi a creare nella vicine Repubblica Democratica del Congo (RDC) dopo il rinvio delle elezioni congolesi che dovevano tenersi il 30 giugno (vedi Fides 30 giugno e 1° luglio 2005). “Senza dubbio per consolidare la pace in Burundi bisogna che anche i Paesi confinanti ritrovino la loro stabilità” affermano le fonti di Fides. “Finora comunque non sembra che le previsione più pessimistiche siano state confermate. La comunità internazionale deve comunque continuare a seguire con attenzione quello che accade nella regione dei Grandi Laghi dell’Africa centrale per far sì che si consolidino i processi di pace e di stabilizzazione dell’area avviati da tempo”.
Per seguire la consultazione elettorale per la quale sono chiamati alle circa 3 milioni di burundesi, sono presenti nel Paese diversi osservatori internazionali inviati da Unione Africana, Unione Europea, Comunità della francofonia e dal Sudafrica che si è impegnato in prima persone nella mediazione per far finire la guerra civile burundese.
Le elezioni comunali di giugno hanno visto la nette vittoria Consiglio Nazionale per la Difesa della Democrazia (CNDD), l’ala politica dell’ex movimento ribelle FDD, che ha ottenuto il 62,87% dei voti (vedi Fides 10 giugno 2005). L’FDD era il principale gruppo di guerriglia hutu del Burundi. Dopo anni di guerra nel 2003 ha firmato un accordo di pace con il governo di unità nazionale, in base al quale gli ex guerriglieri vengono integrati nell’esercito e la componente politica della guerriglia partecipa alle elezioni. “Anche nelle elezioni legislative appare favorito il CNDD. L’incognita non riguarda tanto il vincitore quanto le dimensioni della sua vittoria” affermano le fonti. “Se l’ex guerriglia otterrà una vittoria schiacciante potrà governare il Paese da solo, se invece otterrà una vittoria limitata dovrà creare delle coalizioni per governare. In ogni caso si tratta di una svolta politica importante nella storia del Burundi, che per decenni è stato governato da una elite tutsi” concludono le fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 4/7/2005 righe 41 parole 516)


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