Madrid (Agenzia Fides) - Come preparare e vivere il Mese missionario di ottobre, mentre il paese è colpito dalla pandemia di Covid-19? La difficile situazione pandemica in Spagna ha indotto la Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie a operare in digitale, avvicinando la gente pubblicando storie e testimonianze digitali di missionari sul sito web dedicato https://domund.es.
Il sito Internet serve a sensibilizzare sulla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale e aiutare la colletta che sostiene la presenza della Chiesa in oltre mille e cento territori di missione. Si tratta di un canale aperto per aiutare contemporaneamente tutte le diocesi, consentendo alla Chiesa, tramite questa raccolta operata per via digitale, di presentare la Buona Novella in tutto il mondo e di stare con coloro che soffrono di più, anche in questi tempi segnati dalla pandemia.
Si possono così ascoltare le testimonianze dei missionari sul significato che il tema della Giornata Missionaria mondiale, “Eccomi, manda me”, ha avuto nelle loro vite: “Conoscere il Signore è il dono più grande di cui possiamo godere in questa vita e la chiamata di Gesù a partecipare alla sua missione è un dono grandissimo: "Eccomi, manda me!". Come dice Papa Francesco, ognuno di noi è in missione in questo mondo ed è molto bello vedere come il Signore opera nel cuore delle persone, in tutti i popoli e culture, come precede, accompagna e ama ciascuno uno in modo unico e speciale. La gioia più grande è poter passare tutta la vita al servizio di Dio e che la tenerezza di suo Padre, la sua Parola viva che è Gesù e il suo amore, cioè lo Spirito Santo, sono conosciuti e amati”, dice suor Victoria Braquehais, spagnola, appartenente alla Congregazione Pureza de María, missionaria a Ngovayang, nel cuore della giungla meridionale del Camerun. Aggiunge suor Victoria: “Condividiamo la vita e la fede con i pigmei Bagyeli e con diverse popolazioni Bantu, principalmente Ngumba, Fang e Basa. La giungla del Camerun meridionale, habitat per molti anni dei pigmei, è stata progressivamente minacciata. La ragione di questa minaccia è l'oleodotto che ha origine in Ciad e attraversa il Camerun fino al porto di Kribi, nel sud del Paese. La “strada del petrolio” ha avuto e ha ancora un forte impatto sui pigmei Bagyeli e sui loro mezzi di sussistenza, a causa dell'alterazione delle foreste e della fauna e di altre minacce contro la popolazione locale. I Bagyeli sono diventati migranti ambientali all'interno del loro stesso paese”.
Suor Victoria descrive l’impegno in terra di missione: “Gesù, attraverso la Chiesa, ci ha affidato una scuola materna-elementare diocesana, chiamata San Francisco Javier, in cui studiano quasi 200 ragazze e ragazzi, e una casa chiamata Nuestra Señora de la Merced in cui vivono 45 ragazze Bagyeli invecchiato tra i 3 ei 15 anni. The Home è un progetto educativo reso possibile grazie al sostegno della Fundación Acción Liberadora de la Orden de la Merced”.
Anche suor Rosario Garcia, missionaria in Camerun, spiega il significato del suo “eccomi” e ricorda la vocazione che l’ha portata anche a diventare medico: “Quando ho fatto discernimento, il mio desiderio di essere missionaria mi ha portato a chiedere di entrare in missione nella congregazione. A Kinshasa ci siamo ritrovati in una casetta in un quartiere povero, dove non c'era né luce né acqua e avevamo solo un letto, una sedia che ci portavamo da un posto all'altro, una piccola cappella: è stata proprio un'esperienza che mi ha restituito l’essenzialità della missione. Da lì mi hanno inviata al noviziato in Spagna, ho studiato medicina tropicale a Parigi e poi mi hanno invitata a tornare in Camerun. Sono in Camerun da 25 anni. Il Signore mi vuole qui”.
(EG) (Agenzia Fides 10/10/2020)