ASIA/TERRA SANTA - Ordine del Santo Sepolcro istituisce un Fondo straordinario a favore delle famiglie impoverite per la pandemia

giovedì, 14 maggio 2020 medio oriente   coronavirus   luoghi santi   istruzione   carità  

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Roma (Agenzia Fides) – Anche in Terra Santa gli effetti collaterali della pandemia – blocco delle attività economiche, perdita del lavoro, stop dei pellegrinaggi e del turismo, chiusura delle scuole e crisi delle reti assistenziali – sta penalizzando le fasce più deboli della popolazione. Per questo l’Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro, votato da sempre a soccorrere la Chiesa madre di Gerusalemme, alle scuole da essa gestite e alle sue iniziative caritative e sociali, ha deciso di costituire un Fondo ad hoc per la raccolta di sovvenzioni straordinarie da destinare al sostegno per le famiglie più in difficoltà nella Terra di Gesù.
L’iniziativa è stata esposta giovedì 14 maggio dal Cardinale Fernando Filoni, Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, in un incontro con la stampa svoltosi a Roma, presso la sede dell’Ordine. «Ci sono pervenute delle richieste di aiuto supplementare per le famiglie e le scuole» ha riferito il cardinale - «e allora abbiamo pensato di rivolgerci al nostro Ordine per chiedere un supplemento di generosità, al fine di venire incontro alle migliaia di famiglie che non hanno lavoro e si trovano in difficoltà economica, e e a quelle, numerose, che non possono pagare la retta delle scuole dove mandano i loro figli».
L’Ordine del Santo Sepolcro sostiene il funzionamento ordinario di 38 scuole in Palestina, Israele e Giordania, dove 1300 tra insegnati e impiegati operano al servizio di 15mila studenti, musulmani e cristiani. Dopo la pandemia, 650mila dollari già stanziati dall’Ordine per le emergenze sociali e umanitarie è diventato insufficiente, ed è nata l’idea di istituire un Fondo speciale dedicato all’emergenza-Covid-19. Dai 30mila membri dell’Ordine, e dalle luogotenenze sparse nei cinque continenti – ha riferito il cardinale Gran Maestro - è arrivata «una risposta generosa», e si spera di poter aumentare la raccolta allargando la cerchia dei donatori. I fondi raccolti saranno destinati alle famiglie e alle strutture scolastiche che si trovano in stato di maggior sofferenza. Le strutture del Patriarcato Latino di Gerusalemme e le parrocchie di Terra Santa individueranno i casi concreti di persone e gruppi familiari da sostenere. Si avrà un occhio di riguardo per le famiglie cristiane coinvolte anche dal punto di vista lavorativo con le scuole che fanno capo al Patriarcato. Ma degli aiuti destinati alle famiglie impossibilitate a pagare le rette scolastiche usufruiranno anche i nuclei familiari musulmani.
I Cavalieri del Santo Sepolcro – ha rimarcato il cardinale Filoni – non sono «un Ordine meramente onorifico», e con le iniziative concrete da esso sostenute si insericono «nel grande appello alla solidarietà che Papa Francesco ha lanciato in questo periodo di pandemia». L’emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus – ha rimarcato il Porporato - «non è solo occasione per venire incontro alle richieste di solidarietà concreta, ma anche per riflettere sulla nostra vita, sul modo in cui portiamo avanti le nostre istituzioni: ci ha aperto di più alla generosità, all’attenzione verso le esigenze degli altri. E questo non dovrebbe essere lasciato cadere, perché è un frutto positivo in mezzo alla negatività di tanti altri aspetti che ben conosciamo».
Riguardo alla “Preghiera per l’Umanità” promossa proprio il 14 maggio dall’Alto comitato per la Fratellanza umana per chiedere con la preghiera e il digiuno che Dio Onnipotente freni la pandemia, il cardinale Filoni ha sottolineato che il cammino iniziato poco più di un anno fa con il Documento sottoscritto ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dallo Sheikh Ahmed al Tayyeb, Grande Imam di Al Azhar è «un processo che dobbiamo costruire», e aiuterà tutti a avere consapevolezza «che ogni persona ha diritto di fare una scelta nella sua vita, e merita rispetto per essa. Noi non siamo per la tolleranza, siamo per il rispetto dei diritti. La tolleranza è una concessione che a volte serve per non farsi la lotta ma non è la meta».
A margine della presentazione, il cardinale Filoni ha parlato anche della vicenda di Silvia Romano, la giovane cooperante italiana rapita in Kenya, tenuta sequestrata in Somalia dai jihadisti al Shabaab, che dopo la sua liberazione ha dichiarato di essersi convertita all’islam.«Dobbiamo avere rispetto delle persone, Io sono vissuto in molti Paesi del Medio Oriente», ha dichiarato il cardinale Filoni , «e se manca rispetto, questo porta alla fine della nostra dignità umana. Il rispetto lo dobbiamo a lei prima di tutto, perché ha passato drammaticamente un anno e mezzo in situazioni difficili, inimmaginabili. Lasciamola nella sua pace per recuperare questo tempo e riflettere sulla sua vita. Non scaldiamoci per poco. Il rispetto che dobbiamo a lei – ha aggiunto il Porporato, che era Nunzio in Iraq e Giordania durante la seconda Guerra del Golfo - lo dobbiamo a tutti quelli che vengono in Italia o in Europa. Ci sono tanti giovani musulmani che vengono in Europa e e fanno la scelta di diventare cristiani. Il rispetto è dovuto anche a loro. Non è questione di farci su una lotta, perché non c’è il motivo della lotta. E il rispetto ci aiuta alla comprensione reciproca, che tante volte è quello che ci manca». (GV) (Agenzia Fides 14/5/2020).


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