COLOMBIA - Attacco alla "Comunità di Pace" sventato da abitanti disarmati

sabato, 30 dicembre 2017 gruppi paramilitari   violenza   pace   volontariato   diritti umani  

Papa Giovanni XXIII

San José de Apartadó (Colombia) - Poteva finire molto peggio. Solo feriti lievi dopo l'attacco di un gruppo paramilitare alla "Comunità di Pace" di San José de Apartadó, in Colombia, avvenuto nella mattina del 29 dicembre. Testimoni oculari i volontari italiani della Comunità Papa Giovanni XXIII di Don Oreste Benzi, che dal 2009 accompagnano la comunità con la "Operazione Colomba".
Quattro uomini armati hanno cercato di rinchiudere in una stanza varie persone, tra cui il leader German Graciano Posso, minacciandole di morte con le loro armi. Posso aveva ricevuto poco prima la visita di un paramilitare col pretesto di vendere cacao, mentre in realtà intendeva costatare l'effettiva presenza del leader, informando ben presto i suoi per cellulare. Insospettito, questi ha chiamato subito i volontari ed altri membri della comunità. Grazie al loro arrivo tempestivo e alla superiorità numerica, sebbene non portassero armi, sono riusciti a disarmare e immobilizzare due aggressori, trattenuti e poi consegnati alle autorità,mentre altri due si sono dati alla fuga. Nella colluttazione sono rimasti leggermente feriti Germán, altri membri della comunità e due paramilitari.
La "Comunità di Pace" di San Josè è nata nel 1997 dalla volontà di famiglie contadine della zona - avamposto delle Farc sin dagli anni '70 - di non abbandonare le loro terre e resistere pacificamente al conflitto armato. I paramilitari, giunti qui nel '96, contendevano l'ambita zona alle guerriglie. Da subito l'organizzazione comunitaria è stata oggetto di minacce ed attacchi che hanno causato in questi anni 320 assassinii, 100 episodi di tortura, 50 persone forzate ad emigrare e 350 minacce di morte. A partire dagli Accordi di Pace che hanno formalmente messo fine alla guerra civile colombiana, la situazione per questa e per altre comunità contadine non è migliorata, giacchè i gruppi paramilitari formalmente sciolti anni fa, si sono “riciclati” grazie alla collusione con politici, membri delle forze dell'ordine e imprenditori, col risultato di oltre 100 leader comunitari uccisi.
“La Comunità di Pace è scomoda per i neo-paramilitari che vorrebbero appropriarsi delle loro terre, perchè resiste e denuncia”, spiega Laura Milani, portavoce della comunità di Don Benzi contattata dall'Agenzia Fides, che ha fornito i dettagli dell'attacco. I volontari italiani di Operazione Colomba proteggono la gente di qui con la loro presenza attiva e “perchè sono testimoni diretti” dei soprusi ai quali è soggetta, osserva. L'attacco di ieri era preannunciato. Da mesi la Comunità di Pace denunciava l'intensificarsi delle minacce e delle operazioni dei neoparamilitari, senza risposta da parte dello Stato.
I responsabili hanno potuto parlare col vicepresidente della Repubblica, Óscar Naranjo, che ha promesso loro – comunicano - che “esaminerà l'enorme complicità della Forza Pubblica presente nella regione”, “fattore chiave della grande libertà di azione con la quale i paramilitari si muovono”.
Da parte sua, il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda, ribadisce l'urgenza “di un deciso intervento dello Stato colombiano e della comunità internazionale per fermare e smantellare i gruppi neoparamilitari, condizione necessaria per arrivare alla Pace”. “Proprio la settimana scorsa abbiamo lanciato la proposta che il prossimo Governo Italiano istituisca un Ministero della Pace: una scelta che favorirebbe esperienze come quella di Operazione Colomba per la promozione concreta della pace”. (SM) (Agenzia Fides 30/12/2017)


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