Roma (Agenzia Fides) – “Rifletteremo insieme sulla ‘Missione cuore della fede cristiana’ alla luce dell’Esortazione Apostolica missionaria di Papa Francesco Evangelii Gaudium. Lasciamoci formare e mettere in questione affinché non venga mai meno il coraggio della conversione, del discernimento e dell’autentica riforma di ciascuno di noi e delle istituzioni che ci troviamo a servire, ossia le Pontificie Opere Missionarie”. Presentando con queste parole il tema di riflessione dell’incontro, Sua Ecc. Mons. Protase Rugambwa, Segretario aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie (POM) ha aperto questa mattina i lavori dell’Assemblea generale delle POM, che si svolgono a Roma fino a sabato 3 giugno (vedi Fides 26/5/2017).
Nel saluto e nel ringraziamento a tutti coloro che “lavorano a nome e in favore delle Pontificie Opere Missionarie”, l’Arcivescovo Rugambwa ha sottolineato: “In piena comunione con il Santo Padre, Papa Francesco, non smettiamo di animarci reciprocamente affinché, senza alcuna paura e con grande gioia, l’annuncio della Pasqua di Cristo morto e risorto faccia della Chiesa una comunità di riconciliati, aperta ad accogliere tutti, sempre in uscita per portare a tutti e comunicare a tutti l’efficacia della salvezza. Nessuno escluso, tutti al cuore dell’evangelizzazione affinché le Chiese riscoprano al centro della loro fede cristiana l’unica missione affidata loro dal Signore Gesù Cristo”.
Tracciando un bilancio delle attività svolte nell’anno trascorso, il Presidente delle POM ha citato la conclusione del lavoro di integrazione negli Statuti dei testi riguardanti l’ufficio amministrativo e della commissione delle finanze; l’istituzione di un Comitato per i disastri umanitari; gli incontri continentali dei Direttori nazionali delle POM, che rappresentano “un importante strumento di confronto, verifica e crescita di comunione e unità al servizio della missione e della sua animazione”.
Mons. Rugambwa ha quindi annunciato l’approvazione da parte del Santo Padre, della proposta di “indire un Mese Missionario Straordinario, nell’ottobre 2019, per commemorare il centenario della promulgazione dell’enciclica Maximum illud e promuovere l’impegno missionario della Chiesa in linea con l’Evangelii Gaudium”. L’Assemblea generale dedicherà parte dei lavori al tema, elaborando proposte per l’Ottobre Missionario 2019. Il Presidente ha inoltre ringraziato la Commissione che sta lavorando per l’introduzione di un logo unico condiviso (common brand), “per aiutarci a meglio affermare internazionalmente l’identità unica delle POM nel rispetto delle differenze e delle esigenze locali”.
Nella seconda parte del suo discorso, Mons. Rugambwa si è soffermato a presentare alcune sfide, richiamando il suo predente intervento di cinque anni fa: “Non abbiamo ancora esaurito la nostra riflessione e il nostro dibattito sulle POM come opere ad un tempo del Papa e dei Vescovi, il rapporto tra la Missione universale della Chiesa e le POM, la loro collocazione e cooperazione con altre forze missionarie, le legislazioni civili sugli enti caritativi, le prospettive e i piani di lavoro”.
L’Arcivescovo ha quindi chiamato ad un confronto franco e aperto, “sul futuro di istituzioni che non possono semplicemente essere trascinate dalla obsoleta ripetizione di ciò che si fa da sempre”, ad avere “audacia e creatività nel discernere e ripensare le nostre strutture, stili e metodi”, a “riscoprire la missione come cuore della fede cristiana”.
“Al centro e alle periferie del nostro lavoro di animazione, raccolta e distribuzione – ha sottolineato - dobbiamo crescere in una maggiore sintonia e cooperazione grazie ad una sempre più rinnovata conversione che superi forme inadeguate e fastidiose di protagonismi antievangelici”.
Mons. Rugambwa ha così concluso il suo discorso: “queste provocazioni richiedono di essere meglio riflettute, pensate, analizzate e pregate. Non si tratta di fare tutto e subito. Non si tratta di violenti stravolgimenti. Si tratta piuttosto di un cambiamento di mentalità e di modalità del lavoro apostolico delle Pontificie Opere Missionarie. Più mettiamo al centro del nostro interesse, della nostra passione, i veri bisogni della missione, maggiore sarà la nostra conversione, come morte al protagonismo e nascita al servizio ecclesiale, fraterno ed evangelico che salva”. (SL) /Agenzia Fides 29/5/2017)