Dili (Timor Est) - "C'è grande speranza per ii futuro dell'evangelizzazione a Timor Est, ma è sempre necessario rafforzare la fede della nostra comunità": lo dice all’Agenzia Fides il vescovo salesiano Virgilio do Carmo da Silva della diocesi di Dili, a Timor Est. L'isola di Timor è divisa a metà: la parte occidentale appartiene all'Indonesia, la parte orientale è uno stato divenuto indipendente nel 2001, staccandosi dall’Indonesia. Timor Est ha la popolazione di circa 1,2 milioni (dei quali 96,5% cattolici e 2,5% protestanti) divisi nelle tre diocesi di Dili, Baucau e Maliana e si configura come Timor Est è la nazione asiatica con la più alta concentrazione percentuale di fedeli.
Nell’agosto 2015 la Santa Sede e la Repubblica Democratica di Timor Est hanno firmato a Dili un Accordo che sancisce il riconoscimento della personalità giuridica della Chiesa e delle sue istituzioni e garantisce alla Chiesa la libertà di svolgere la propria missione in favore della popolazione timorese. Nel 2016 questo accoro è stato ratificato
Parlando a Fides della situazione della Chiesa cattolica a Timor Est, che ha un ruolo molto importante nella formazione delle coscienze dei cittadini timoresi, il vescovo ha detto: "La fede dei battezzati ha costantemente bisogno di essere rafforzata e radicata nella spiritualità cattolica e nella tradizione secondo i valori del Vangelo".
In uno stato contrassegnato da una altissima percentuale di popolazione giovanile (l 75% della popolazione è sotto i 30 anni e quasi metà della popolazione è costituita da bambini) "sacerdoti, religiosi e catechisti sono chiamati a compiere sforzi concertati per accompagnare la formazione dei fedeli e portare avanti i programmi pastorali che aiutano a rafforzare la fede della gente, passo dopo passo" dice il vescovo.
Infatti in alcune occasioni e situazione della vita i cattolici a Timor Est tendono a tornare ai loro antichi sistemi di credenze animiste: "Per questo la Chiesa è impegnata a lavorare con loro e per loro, perchè imparino ad attingere sempre al patrimonio della fede cattolica e a rivolgersi a Dio in ogni circostanza", prosegue.
Un altro punto con cui la comunità cattolica si confronta è la presenza molto attiva di chiese pentecostali, con le quali a volte si parla di "competizione dei fedeli": "Stiamo avviando un percorso di dialogo con le altre Chiese cristiane, all'insegna del rispetto reciproco e dell'ecumenismo", per evitare il passaggio dei battezzati da una comunità all'altra.
Tra le necessità presenti nella giovane società timorese, vi è lo sviluppo del settore educativo: per questo la comunità cattolica, specialmente gradi all’impegno di ordini religiosi come Salesiani e Gesuiti, offre il proprio contributo e collabora con le istituzioni nel sistema educativo che, a partire dal 2002, era da ricostruire completamente e risulta rilevante per ostruire l'identità nazionale della giovane repubblica. (PA-SD) (Agenzia Fides 18/2/2017)