AMERICA/ECUADOR - A 200 anni dalla morte del Vescovo José Cuero y Caicedo, Quito chiede i suoi resti mortali

giovedì, 10 dicembre 2015 vescovi   animazione missionaria   chiese locali  
Mons. José Cuero y Caicedo

Mons. José Cuero y Caicedo

Quito (Agenzia Fides) – Oggi, 10 dicembre 2015, l’Ecuador commemora i 200 anni dalla morte del Vescovo di Quito, Mons. José Cuero y Caicedo, che guidò la diocesi dal 1801 al 1815, fu inoltre Vice presidente del Consiglio Sovrano di Quito nel 1810 e Presidente dello “Stato di Quito” tra il 1811 e il 1812. Nato a Cali, allora territorio dell’Ecuador soggetto alla dominazione spagnola, nel 1735, morì a Lima (Perù) nel 1815, dove era stato esiliato.
Le sue spoglie riposano nell’Hospital Real de San Andres a Lima, per cui il sindaco di Quito si augura che per questo anniversario si riesca a realizzare il desiderio di traslare i resti mortali del Vescovo nella Cattedrale della capitale dell'Ecuador, accanto ad altre persone illustri: il colonnello Carlos Montufar ed il Mariscal Antonio José de Sucre.
Oltre a guidare la diocesi di Quito, Mons. José Cuero y Caicedo ricoprì anche importanti cariche pubbliche assecondando il desiderio di indipendenza del paese. Quando gli spagnoli entrarono a Quito l’8 novembre 1812 per ristabilire l'ordine, molti furono costretti alla fuga, compreso il Vescovo e molti religiosi e religiose, temendo la vendetta. Una volta reinsediato il potere coloniale, Mons. José Cuero y Caicedo venne privato della sua dignità episcopale, gli furono confiscati tutti i beni, e il 27 luglio 1815 fu esiliato prigioniero a Lima, dove morì povero e malato il 10 dicembre 1815. (CE) (Agenzia Fides, 10/12/2015)


Condividi: