Gaía Passarelli
Duque De Caxias (Agenzia Fides) - In una scuola di una comunità rurale del municipio di Duque de Caxias, nello Stato brasiliano di Rio de Janeiro, al sudest del Paese, ci sono bambini che hanno come loro unico pasto quotidiano quello che ricevono a scuola, e non è certo l’unico caso. Per far fronte a questo fenomeno le autorità locali hanno promosso una legge che prevede che almeno il 30% dei generi alimentari provengano dai piccoli produttori locali, contribuendo così a migliorare la vita sia dei bambini come anche degli agricoltori.
Il Programma nazionale di alimentazione scolastica infatti cerca di alleviare le carenze nutrizionali di 45 milioni di bambini della fascia pubblica scolastica in tutto il Paese e, dal 2009, i municipi devono acquistare un terzo dei prodotti dai piccoli agricoltori vicini e garantire così colazioni e pranzi sani. Secondo i contadini locali, è tanta anche la soddisfazione di sapere che un bambino si nutre con quello che loro producono, oltre al fatto che si migliorano le condizioni di vita degli stessi agricoltori e di salute dei bambini e dei giovani studenti. Coordinatore del capitolo brasiliano del Fronte Parlamentare contro la Fame, iniziativa di America Latina e Caraibi, è padre João, come è conosciuto da tutti i locali. Con il supporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, promuove leggi nazionali a favore del diritto all’alimentazione nella regione. “Il seme è stato piantato e sta germogliando nelle scuole” ha detto in una nota pervenuta a Fides, riferendosi a questa esperienza brasiliana che è stata condivisa con i legislatori di 18 Paesi, durante il VI Forum dei Fronti Parlamentari contro la Fame, che si è di recente tenuto a Lima, in Perù. (AP) (25/11/2015 Agenzia Fides)