AFRICA/EGITTO - Il Patriarca Tawadros ritira la denuncia contro i militanti dell'associazione “Copts 38”

mercoledì, 15 luglio 2015

Il Cairo (Agenzia Fides) – L'attivista copto Nader El Serafy, co-fondatore dell'associazione “Copts 38”, ha rivelato che il Patriarca copto ortdosso Tawadros II ha ritirato la denuncia presentata dalla Chiesa copta contro i militanti di quell'associazione che nei giorni scorsi avevano organizzato nella Cattedrale copta un atto di protesta, con l'intento di pubblicizzare la loro campagna a favore di un ampliamento delle possibilità di divorzio e di seconde nozze per i fedeli della Chiesa copta ortodossa.
All'inizio di giugno, lo stesso Patriarca Tawadros era stato costretto a interrompere la catechesi che tiene ogni mercoledì nella Cattedrale cairota di San Marco, dopo che un gruppo di militanti di “Copts 38” lo aveva accolto con grida e slogan per chiedere un cambiamento nelle leggi sullo statuto personale che regolano anche il diritto matrimoniale, attualmente in fase di ridefinizione. Tale plateale protesta aveva portato alla denuncia – adesso ritirata – contro gli attivisti di “Copts 38”, accusati di aver violato un luogo di culto con una manifestazione non autorizzata, offensiva dei sentimenti religiosi dei fedeli.
"Copts 38" è un'organizzazione di copti laici sorta nel 2011 per chiedere il ripristino delle disposizioni canoniche stabilite dalla Chiesa copta ortodossa nel 1938, che contemplavano ben nove casi in cui ai cristiani copti era concesso di divorziare. Tra i motivi di concessione del divorzio allora figurava anche l'abbandono da parte del coniuge per un tempo di cinque anni e l'incompatibilità caratteriale. Nel 2008, sotto il Patriarca Shenuda III, le norme del 1938 sono state abrogate e la possibilità di divorzio tollerato dalla Chiesa è stata ridotta ai casi di adulterio, passaggio del coniuge ad un’altra confessione cristiana o conversione del coniuge all’islam
L'attivista copto Nader El-Serafy, esponente della formazione politica Ghad el-Thawra e co-fondatore di "Copts 38", nei mesi scorsi era stato al centro di polemiche per aver espresso l'intenzione di candidarsi alle prossime elezioni politiche nelle liste del Partito conservatore salafita. El-Sarafy aveva difeso la sua decisione – criticata anche da molti esponenti di “Copts 38” - ricordando che la Chiesa copta non ha mai condannato la scelta dei cristiani che decidono di militare nei Partiti di ispirazione islamista. La legge elettorale in vigore stabilisce che i cristiani copti devono essere rappresentati da almeno 24 candidati nelle liste di Partito che concorrono a livello nazionale. (GV) (Agenzia Fides 15/7/2015).


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