VATICANO - Giovanni XXIII, “a servizio di Propaganda per quarantadue anni”

sabato, 26 aprile 2014

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Non cessiamo di benedire il Signore di averci chiamato, per quanto immeritevoli, a servizio di Propaganda. Un servizio, amiamo dirlo con intima riconoscenza, che dura ormai da quarantadue anni”: sono le parole che Papa Giovanni XXIII rivolse ai membri dei Consigli nazionali delle Pontificie Opere Missionarie, riuniti per l’assemblea annuale, durante l’udienza del 16 maggio 1963, pochi giorni prima della sua morte, avvenuta il 3 giugno.
L’ardente zelo missionario di Angelo Roncalli (1881-1963), eletto al Soglio di Pietro con il nome di
Giovanni XXIII il 28 ottobre 1958, beatificato da Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000 e canonizzato il 27 aprile 2014, affonda le sue radici negli anni giovanili.
Il 7 maggio 1921 don Angelo Roncalli, nominato da Papa Benedetto XV Prelato domestico, venne chiamato a Roma per riorganizzare l’Opera della Propagazione della Fede in Italia. Per quattro anni, dal 1921 al 1925, Mons. Roncalli fu quindi il primo Presidente nazionale di quest’Opera. Quando nel 1922 Papa Pio XI la dichiarò “pontificia”, con sede a Roma, Mons. Roncalli ne diverrà membro del Consiglio Superiore generale. Nel 1925 fu lui ad organizzare l’Esposizione Missionaria dell’Anno Santo, a Roma.
Le missioni saranno la prima preoccupazione del sia pur breve pontificato di Papa Giovanni XXIII. La sua sollecitudine, puntualmente documentata dall’Agenzia Fides, si orientò in una duplice direzione: affidare responsabilità sempre maggiori alle Chiese dei paesi di missione e rafforzare la collaborazione missionaria delle Chiese più antiche. Tre date sono significative a questo proposito: il 28 novembre 1959, quando pubblicò l’enciclica missionaria “Princeps Pastorum” in cui esponeva le necessità delle missioni esortando tutta la cristianità (vescovi, sacerdoti e fedeli) ad una più intensa e ampia collaborazione missionaria in tutti i campi; l’8 maggio 1960 ed il 21 maggio 1961, quando Giovanni XXIII consacrò personalmente in San Pietro 28 Vescovi per i paesi di missione.
L’attenzione per le missioni si espresse comunque in numerosi modi: documenti, udienze, messaggi, radiomessaggi, lettere, appelli; l’aumento delle circoscrizioni ecclesiastiche dipendenti da Propaganda Fide, che durante il pontificato passarono da 699 a 759; l’istituzione della gerarchia ecclesiastica in diversi paesi (Niassa, Rhodesia del nord, Congo belga, Ruanda-Urundi, Vietnam, Indonesia); l’elezione di numerovi Vescovi autoctoni (41 in Africa e 29 in Asia); la promozione del clero indigeno; l’aumento delle rappresentanze diplomatiche nei paesi di missione.
Da ricordare inoltre la preghiera “per la Chiesa del silenzio” da Lui composta, che pronunciò nella Basilica di San Paolo il 25 gennaio 1959, prima di annunciare la sua decisione di convocare il Concilio Ecumenico Vaticano II, e la preghiera per i fedeli delle Chiese di recente fondazione, del gennaio 1960.
Negli anni Sessanta numerosi popoli africani raggiunsero l’indipendenza (16 nel 1960, 2 nel 1961 e 4 nel 1962) e Papa Giovanni XXIII non mancò di unirsi alla gioia di questi popoli con un suo messaggio, facendosi rappresentare ai festeggiamenti per l’indipendenza ed esortando i cattolici a collaborare per il benessere delle rispettive nazioni.
L’ardente zelo missionario di Papa Roncalli traspariva in ogni incontro con la grande famiglia di Propaganda Fide, nelle sue tante articolazioni. In una di queste occasioni affermò tra l’altro: “Come è dolce il morire dopo una collaborazione fedele e costante alle Opere Missionarie per il trionfo della conoscenza e dell’amore di Cristo”. (SL) (Agenzia Fides 26/04/2014)


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