AFRICA/CENTRAFRICA - Altre uccisioni e distruzioni perpetrate dai ribelli Seleka

sabato, 28 settembre 2013

Bangui (Agenzia Fides)- Vendette personali e azioni banditesche continuano ad essere perpetrate sotto la sigla della coalizione ribelle Seleka.
Come riferisce all’Agenzia Fides p. Aurelio Gazzera, missionario carmelitano, da Bozoum, nel nord-ovest della Repubblica Centrafricana, “da qualche tempo gli uomini di Seleka hanno stabilito una base e alcuni posti di blocco a Ngutere, un villaggio a 80 km da Bozoum, sulla strada Bozoum-Bocaranga”.
Dalla loro base di Ngutere i ribelli si dirigono nei villaggi vicini, soprattutto nei giorni di mercato, per rapinare la popolazione. “Tra questi villaggi, occorre citare soprattutto Tolle e Herba” afferma p. Aurelio. “Quest’ultimo è all’incrocio di una strada che porta a Bohong, dove i ribelli hanno bruciato più di 1.500 abitazioni (vedi Fides 31/8/2013). Per questo motivo a Herba la popolazione è quasi raddoppiata, con l’arrivo degli sfollati di Bohong. Il villaggio contava 1835 abitanti”.
“Tra i ribelli- continua p. Aurelio- c’è un residente della zona, un peul, che è particolarmente pericoloso”. Questa persona si è reso protagonista di un episodio che dimostra il livello di minacce ed estorsioni al quale è sottoposta la popolazione. “Il 20 settembre, questo ribelle insieme ad altri due, si è recato nel villaggio a Herba per taglieggiare la gente durante il giorno di mercato” racconta il missionario. “Il ribelle ha incontrato un giovane del villaggio, che 12 anni fa aveva contratto con lui un debito. Gli uomini di Seleka hanno iniziato a insultarlo e picchiarlo fino ad ucciderlo”.
Alcuni giovani del villaggio hanno reagito all’uccisione del giovane costringendo gli uomini di Seleka alla fuga dopo aver ferito altre due persone. I ribelli però sono tornati con i rinforzi provenienti da Ngutere, ed hanno messo a ferro e fuoco il villaggio. Su 300 abitazioni di Herba, 206 sono state bruciate. “In queste abitazioni, c‘erano tutti gli effetti personali degli abitanti, che hanno perso tutto. Anche il centro sanitario è stato saccheggiato. I ribelli hanno anche fermato un’automobile che trasportava uno dei feriti che è stato ucciso sul posto” conclude il missionario, che ha reclamato alla dirigenza di Seleka un’inchiesta sull’accaduto. (L.M.) (Agenzia Fides 28/9/2013)


Condividi: