AFRICA/CONGO RD - Vigilia elettorale tesa tra rumori di golpe e accuse di brogli attraverso “seggi fittizi”

venerdì, 25 novembre 2011

Kinshasa (Agenzia Fides) - A pochi giorni delle elezioni presidenziali nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), un quotidiano di Kinshasa denuncia un presunto tentativo di golpe, sventato dalle autorità locali in collaborazione con quelle del Congo Brazzaville.
“Le Potentiel” afferma che “elementi armati provenienti dall’altro versante del fiume Congo” (che divide le due capitali, Kinshasa e Brazzaville) sarebbero stati catturati mentre si accingevano ad attaccare la residenza del Presidente Kabila e la prigione di Makala. Un altro attacco doveva avvenire in contemporanea alla prigione di Matadi nella Provincia del Bas-Congo.
“Finora è l’unica fonte che ha riportato questa notizia, che mi sembra alquanto generica” dice all’Agenzia Fides p. Loris Cattani, missionario saveriano e componente della “Rete Pace per il Congo” che segue attentamente le vicende della RDC e che ha sottolineato il clima di tensione nel quale si svolge la campagna elettorale (vedi Fides 19/11/2011). Anche i Vescovi congolesi hanno denunciato le violenze e le intimidazioni nella vita politica locale (vedi Fides 11/11/2011).
Negli ultimi giorni la campagna elettorale è stata contrassegnata dalla polemiche sui cosiddetti “seggi fittizi”. “Il Presidente della Commissione Elettorale Indipendente (CENI) ha respinto le accuse spiegando che si è trattato di un errore” dice p. Loris. “Tutto è nato perché è stato pubblicato un elenco dei seggi, basato su quello delle elezioni del 2006. In pratica si tratta di un elenco non aggiornato. Nel frattempo, dato che la maggior parte dei seggi sono situati nelle scuole, alcuni di questi centri scolastici sono stati chiusi e i relativi edifici sono stati venduti, divenendo abitazioni private, negozi o altro. L’opposizione afferma che vi sarebbero 3 milioni di schede già compilate con il nome di Kabila, da collocare in questi presunti seggi fittizi” spiega p. Loris. “Ma non vi sono prove dell’esistenza di queste schede, mentre mi sembra corretto il ragionamento del Presidente della CENI quando dice che se Kabila avesse creato dei seggi falsi li avrebbe tenuti nascosti, e non li avrebbe certo inseriti nell’elenco ufficiale dei centri elettorali”. P. Loris conclude: “a mio avviso la grande incognita è il dopo elezioni. Vedremo se i risultati elettorali saranno accettati pacificamente da tutti”. (L.M.) (Agenzia Fides 25/11/2011)


Condividi: