AFRICA/COSTA D’AVORIO - Si accentua la pressione internazionale su Gbagbo

sabato, 15 gennaio 2011

Abidjan (Agenzia Fides) - Aumentano le pressioni sul Presidente uscente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo, perché riconosca la vittoria di Alassane Ouattara nel ballottaggio di fine novembre e lasci il potere. L’Unione Europea (UE) ha esteso le sanzioni economiche già adottate in precedenza contro Ggagbo, sua moglie ed il suo entourage (alti funzionari, magistrati, militari e politici). Oltre ai 61 nomi già inseriti nella “lista nera” dell’UE, sono state aggiunte altre personalità più 11 società ancora controllate da Gbagbo. Tra queste vi sono l'ente statale che controlla il commercio del caffè e del cacao, di cui la Costa d'Avorio è il principale produttore mondiale, la compagnia petrolifera nazionale Petroci e quella che gestisce il porto di Abidjan, il più importante dell’Africa occidentale. Le sanzioni comportano il congelamento dei conti bancari e di altri beni nell’UE e, per le persone fisiche, il divieto di viaggiare sul territorio dell'Unione Europea e di rilascio dei visti d'ingresso nei Paesi membri.
Contemporaneamente il campo di Ouattara moltiplica gli appelli perché la comunità internazionale metta fine alla crisi con un’azione di forza, precisa e circoscritta. “Un’operazione rapida e ben mirata fermerebbe le uccisioni di massa e porrebbe fine al caos" ha dichiarato il Primo Ministro nominato da Ouattara, Guillaume Soro, al settimanale francese “Jeune Afrique”.
Ouattara, che è bloccato nel suo quartier generale in un hotel di Abidjan, in una videoconferenza con il Centro di Studi Strategici e Internazionali (CSIS) della Georgetown University di Washington, ha affermato di essere pronto a formare un governo di unità nazionale che comprenda anche esponenti vicini a Gbagbo, ma allo stesso tempo ha dichiarato che “è ora di usare la forza militare per far partire Gbagbo”. Ouattara ha inoltre accusato il Presidente uscente di aver reclutato 3mila mercenari stranieri e di aver importato un consistente quantitativo di munizioni per le sue truppe. (L.M.) (Agenzia Fides 15/1/2011)


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