AFRICA/SENEGAL - Il nuovo Santuario Mariano di Ziguinchor, dedicato a Nostra Signora della Missione

lunedì, 20 dicembre 2010

Dakar (Agenzia Fides)- “Una giornata storica per la diocesi di Ziguinchor” dice a Fides P. Bruno Favero, Direttore delle Pontificie Opere Missionaria di Senegal e Mauritania, descrivendo come il 12 dicembre a Ziguinchor, capoluogo della Casamance, siano avvenuti tre eventi importanti per la Chiesa: la fondazione di un santuario, l'istituzione di un pellegrinaggio diocesano e l’arrivo di una preziosa e imponente statua della Vergine Maria.
P. Favero ha inviato a Fides una nota sull’evento: “Tutto è iniziato con l’ardente e coinvolgente desiderio del defunto Monsignor Maixent Coly, Vescovo della diocesi, quando nel 2000 il santuario diocesano di Ziguinchor, dedicata alla “Madonna della Pace di Temento”, divenne Santuario della neonata diocesi di Kolda .
Dieci anni dopo, facendo tesoro della grande esperienza del pellegrinaggio interdiocesano che si svolge la terza Domenica di Quaresima a Temento, la Diocesi di Ziguinchor ha voluto trovare un sito per fondare il suo santuario e iniziare a vivere un pellegrinaggio nella propria diocesi. Nel frattempo, i Missionari Oblati di Maria Immacolata, chiamati nel 1999 da Mons. Coly, a prendersi cura del santuario e della missione di Temento, si erano insediati nella Diocesi di Ziguinchor, a Elinkine. Gli Oblati erano accompagnati da una grande statua della Vergine Maria, donata da una comunità della Présentation de Marie de France. Vi erano dunque tutti gli elementi per realizzare il sogno di Mons. Maixent Coly, che ci ha lasciato improvvisamente dopo una malattia, il 24 agosto 2010.
Questa lunga premessa era necessaria per capire cosa è successo a Elinkine il 12 dicembre. Una folla di pellegrini si è riunita per accogliere la Vergine Maria, sotto la guida di S.E. Mons. François Jacolin, Vescovo di Mende in visita nella diocesi. Il numero dei fedeli era ben superiore alle attese degli organizzatori. Le autorità amministrative regionali e locali, fedeli musulmani e di altre chiese cristiane, sacerdoti e religiosi, fedeli e curiosi, tutti si sono dati appuntamento ai piedi di Maria. Quando il Vescovo ha svelato la statua, una standing ovation spontanea ha salutato la Madre di Dio e una commozione sincera ha attraversato la folla. La giornata è stata accompagnata da una liturgia sobria, scandita da canti e folklore Diola, e dalla preghiera fervente.
Il santuario è intitolato a Nostra Signora della Missione. Perché la Madonna della missione? L’attualità della missione della Chiesa continua ad essere sottolineata da Papa Benedetto XVI e dalla nostra programmazione pastorale, dove testimonianza e missione sono parole chiave da scoprire e vivere. La missione non è stata completata, al contrario sembra essere all’inizio. La nuova evangelizzazione è un requisito specifico per l'oggi, sia nei Paesi di antica tradizione cristiana dove la fede sembra scomparire, sia nel nostro Paese dove prima di tutto occorre radicare il Vangelo e trovare il modo migliore di incarnarlo. Nostra Signora della Missione viene incontro a queste aspettative e a queste sfide. Con Maria, vogliamo dare un soffio vitale al cammino dell’evangelizzazione. Lei che è madre e modello per coloro che seguono il Signore. Nella sua omelia, il Vescovo ha spiegato perché e come Maria continua ad essere autenticamente missionaria ed a partecipare in modo straordinario alla realizzazione del piano del Padre e alla missione del suo Figlio Gesù”. (L.M.) (Agenzia Fides 20/12/2010)


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