AMERICA/BOLIVIA - Solidarietà della Chiesa locale all’Arcivescovo di Cochabamba, minacciato in seguito alla sua denuncia del narcotraffico

venerdì, 26 novembre 2010

Cochabamba (Agenzia Fides) – “Come Chiesa boliviana siamo solidali con Mons. Tito in quanto è un Vescovo identificato con il suo popolo e a conoscenza dei mali che lo affliggono, attraverso la sua presenza e il contatto con la gente, di giorno in giorno, nel corso di decenni di servizio, che alza la sua voce di allarme perché è in gioco l'integrità fisica e spirituale di tanti bambini e giovani”. E’ quanto scrive la Conferenza Episcopale Boliviana (CEB) in un comunicato, pervenuto all’Agenzia Fides, in cui esprime la piena solidarietà all’Arcivescovo di Cochabamba, Mons. Tito Solari, insieme alla “profonda preoccupazione per gli attacchi e le minacce proferite nei giorni scorsi” contro l'Arcivescovo, “in seguito alle sue osservazioni di giovedi 18 novembre, riguardanti il delicato problema dei giovani coinvolti nel traffico di cocaina tra le popolazioni di Chapare”.
Durante una conferenza stampa, l’Arcivescovo aveva manifestato la sua preoccupazione per l’incremento del narcotraffico nella provincia rurale di Chapare, nella regione settentrionale di Cochabamba, con il crescente coinvolgimento di ragazzi e di giovani. I rappresentanti del governo hanno reagito a tali dichiarazioni chiedendo a Mons. Solari di presentare una denuncia formale, indicando nomi e luoghi concreti.
“E’ frequente la notizia del sequestro o della scoperta di fabbriche di droga in varie parti del paese, e sia la realtà che la gravità del traffico di droga sono stati riconosciuti anche dallo stesso Presidente dello stato della Bolivia” prosegue il comunicato della CEB, ricordando che nel lontano e recente passato sono stati realizzati numerosi reportage da parte dei mezzi di comunicazione sul traffico di droga che coinvolge adulti e bambini.
L’intenzione di Mons. Solari, come lui stesso ha chiaramente ribadito, non era quella di fare una denuncia, o di criticare e ancor meno attaccare qualcuno, “ma farsi eco delle preoccupazioni degli operatori pastorali, degli educatori, dei genitori e dei giovani per la grave minaccia del narcotraffico nel Chapare”. Il comunicato della CEB prosegue: “Esprimere una preoccupazione come Pastore, in base alla sua esperienza e ad alle testimonianze della sua popolazione, non significa presentare delle prove come richiesto, perché questo è compito delle autorità competenti. Le parole di Mons. Tito Solari non feriscono nessuno, piuttosto cercano di difendere l'integrità e la dignità delle persone, soprattutto dei giovani, esprimendo pena e dolore per coloro che sono indotti in questa attività illegale. Le reazioni esagerate, le posizioni intransigenti e gli atteggiamenti intolleranti non ci porteranno alla ricerca serena di soluzioni profonde e concrete a questo problema.”
Solidarietà a Mons. Solari è stata espressa anche da diversi organismi e realtà ecclesiali, come il clero dell’Arcidiocesi di Cochabamaba, l’Assemblea del Consiglio Pastorale allargato del Vicariato apostolico di Beni, la Chiesa di Santa Cruz, il Consiglio presbiterale della diocesi di El Alto, che ha invitato i fedeli a pregare durante la Messa di domenica 28 novembre, “chiedendo la saggezza necessaria per lavorare insieme nella ricerca di soluzioni a questo problema che ci affligge”. (SL) (Agenzia Fides 26/11/2010)


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