AFRICA/CONGO RD - Il Catholic Relief Services e la legge americana sulla certificazione dei minerali congolesi

mercoledì, 4 agosto 2010

Kinshasa (Agenzia Fides)- Il Catholic Relief Services (CRS), la Caritas degli Stati Uniti, si felicita per l’approvazione da parte del Congresso degli Stati Uniti della legge 111-203, il cui articolo 1502 introduce delle norme per impedire la commercializzazione dei minerali che finanziano i gruppi armati congolesi. Lo ha dichiarato Jennifer Poidatz, rappresentante del CRS nella Repubblica Democratica del Congo, durante un incontro con la stampa organizzato a Kinshasa dalla Conferenza Episcopale Congolese per spiegare la posizione della Chiesa congolese e di quella statunitense sulla nuova legge, che è stata firmata dal Presidente Obama il 21 luglio (vedi Fides 2 e 3 agosto 2010).
La rappresentate del CRS ha spiegato i punti principali dell’articolo 1502 della legge 111-203, per la cui approvazione si è battuto l’ente cattolico americano.
Il governo americano, in collaborazione con l’USAID (l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale) dovrà definire entro sei mesi una strategia per comprendere i legami tra le violazioni dei diritti umani, i gruppi armati, l’estrazione dei minerali legati ai conflitti e il loro sfruttamento commerciale.
Il CRS auspica che “questa strategia rinforzi la collaborazione tra i governi della RDC, degli USA e gli altri attori, gli Stati limitrofi, la comunità internazionale e il gruppo di esperti delle Nazioni Unite sul Congo”. Questa collaborazione, afferma la rappresentate del CRS, dovrà portare ad una serie di obiettivi: creare un sistema per sorvegliare e interrompere le attività commerciali illecite che finanziano i gruppi armati che agiscono nella RDC; aiutare il rafforzamento del sistema di governo e le istituzioni economiche al fine di migliorare la trasparenza sullo sfruttamento dei minerali e promuovere lo sviluppo locale e regionale.
Il governo americano dovrà inoltre definire un piano per assistere le aziende a non infrangere la legge tramite la pubblicazione, da parte del Dipartimento di Stato, di una “Carta dei minerali legati ai conflitti”, che verrà aggiornata ogni 6 mesi.
Le imprese statunitensi che sono registrate presso la SEC (l’autorità di controllo della Borsa) dovranno dichiarare se utilizzano dei minerali che sono presenti allo stato naturale nelle zone di conflitto della RDC o in Paese vicino. In questo caso dovranno inviare alla SEC un rapporto sui provvedimenti da loro attuati per stabilire l’origine e la tracciabilità di questi minerali, una verifica indipendente di questo rapporto e una descrizione dei componenti che contengono minerali legati ai conflitti, del Paese e, se è possibile, della miniera di provenienza dei minerali.
Verrà infine introdotta un’etichetta “DRC Conflict Free” per certificare i prodotti che non utilizzano i minerali i cui proventi finanziano i gruppi armati congolesi. (L.M.) (Agenzia Fides 4/8/2010)


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