AFRICA/CONGO RD - L’ennesima tragedia su un fiume congolese ripropone il problema della sicurezza fluviale

venerdì, 30 luglio 2010

Kinshasa (Agenzia Fides)- Almeno 140 persone sono morte affogate nelle acque del fiume Kasai, affluente del fiume Congo, per il rovesciamento di un’imbarcazione che collega la città di Mushie, nella provincia Bandundu, nell’ovest della Repubblica democratica del Congo, alla capitale, Kinshasa.
L'incidente è avvenuto il 28 luglio 2010 e il bilancio delle vittime è ancora provvisorio. Nel 2009 più di 2000 persone sono morte in incidenti simili sul fiume Congo, sugli altri fiumi e laghi della RDC. Questi naufragi sono dovuti al sovraccarico delle imbarcazioni, spesso molte vecchie, diverse delle quali risalgono addirittura al periodo coloniale, all'inesperienza e alla mancanza di formazione del personale di bordo.
L’assenza di un’efficiente rete viaria e la presenza di un gran numero di corsi d’acqua fa sì che il trasporto fluviale e lacuale sia spesso l’unico sistema di collegamento tra le diverse zone della RDC.
“Queste casse da morte navigano ogni giorno sui fiumi del Paese esponendo i passeggeri a rischi evidenti vista l’inesperienza del personale, la mancanza di segnalazioni, le inadeguate e, talvolta, completamenti assenti condizioni di sicurezza (giubbotti e imbarcazioni di salvataggio, dispositivi di segnalazione), la mancanza dei documenti di bordo, ecc” scrive l’agenzia cattolica DIA di Kinshasa.
“Questa ennesima tragedia deve assolutamente interpellare l'autorità pubblica al fine di regolare il traffico sui fiumi del Paese ancora soggetto alle manovre di avventurieri di ogni genere. Ogni anno, oltre 2.000 connazionali muoiono nelle stesse condizioni. È giunto il momento di interrompere il ciclo di morte causato dalla negligenza” conclude la DIA. (L.M.) (Agenzia Fides 30/7/2010)


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