AFRICA/BURUNDI - Attentati inquietanti, ma si lavora per chiarire il quadro politico

mercoledì, 23 giugno 2010

Bujumbura (Agenzia Fides)- “Questi episodi violenti sono un segnale della tensione presente nel Paese, ma non siamo ancora giunti ad un punto di non ritorno: è ancora possibile tornare indietro e fermare la violenza” dice all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale, che per motivi di sicurezza non desidera essere citata, da Bujumbura, capitale del Burundi.
Nel Paese continuano a succedersi attentati con il lancio di granate. Gli ultimi episodi risalgono a domenica 20 giugno. Gli attacchi, commessi in diverse aree del Burundi, hanno provocato due morti e decine di feriti. Un rappresentante del partito al potere è stato ucciso da alcuni sconosciuti in un quartiere della capitale.
“In Burundi vi sono ancora troppe armi ed esplosivi in circolazione, dopo 15 anni di guerra civile. Quando sale la tensione politica e sociale, qualcuno è tentato di ricorrere alla violenza armata. Ma gli attentati che si sono finora verificati sono volti a lanciare un segnale, dicono: attenzione vi è un problema. Non sembrano invece volti a far scoppiare un conflitto civile, anche se certamente non aiutano a diminuire la tensione e a calmare gli animi” dice la fonte di Fides. Il governo di Bujumbura ha lanciato un appello ai cittadini perché consegnino le armi detenute illegalmente entro il 25 giugno, senza incorrere in conseguenze penali.
La tensione è legata alla tornata elettorale iniziata il 24 maggio con le elezioni comunali. I partiti dell’opposizione hanno però rifiutano i risultati delle elezioni comunali, vinte dal partito del Presidente Pierre Nkurunziza, affermando che sono state commesse pesanti frodi, e chiedono che le elezioni siano ripetute. I partiti d’opposizione, per protesta, hanno inoltre annunciato che non presenteranno propri candidati per le elezioni presidenziali del 28 giugno e quelle legislative del 23 e 28 luglio. I Vescovi burundesi hanno invitato i rappresentati politici a rispettare i risultati delle elezioni e a impegnarsi a proseguire il processo elettorale nella calma e nel rispetto delle regole democratiche (vedi Fides 21/6/2010).
“Si sta lavorando per convincere i partiti dell’opposizione a presentare i propri candidati alle elezioni parlamentari di luglio. Vi sono segnali incoraggianti, ma i tempi sono molto stretti. Il 27 giugno, infatti, scadono i termini per la presentazione delle liste elettorali. Speriamo che i tentativi di mediazione giungano a buon fine” conclude la fonte di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 23/6/2010)


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