AFRICA/BURUNDI - “Non vi sono motivazioni per ripetere le elezioni comunali” affermano i Vescovi

lunedì, 21 giugno 2010

Bujumbura (Agenzia Fides)- “Non vi è una motivazione rilevante per ripetere le elezioni” affermano i Vescovi del Burundi in un comunicato, inviato all’Agenzia Fides. Il documento della Conferenza Episcopale burundese è stato letto ieri, domenica 20 giugno, in tutte le parrocchie del Paese.
I partiti dell’opposizione rifiutano i risultati delle elezioni comunali del 24 maggio, vinte dal partito del Presidente Pierre Nkurunziza, affermando che sono state commesse pesanti frodi, e chiedono che le elezioni siano ripetute.
“Se ci basiamo sui rapporti che i nostri osservatori hanno redatto nei seggi dove erano presenti, così come sui rapporti degli altri osservatori della società civile, e se teniamo conto delle risposte che le commissioni elettorali provinciali indipendenti hanno fornito di fronte ai ricorsi presentati dai partiti che hanno rifiutato di riconoscere i risultati degli scrutini, riteniamo che al momento, non vi è una motivazione rilevante per ripetere le elezioni” afferma il documento.
I partiti d’opposizione per protesta hanno inoltre annunciato che non presenteranno propri candidati per le elezioni presidenziali del 28 giugno e quelle legislative del 23 e 28 luglio.
I Vescovi ritengono inoltre che il processo elettorale debba proseguire a patto, però, che siano rispettate alcune condizioni. Tra queste vi sono: avviare un dialogo costruttivo tra la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente e i partiti politici per esaminare le irregolarità riscontrate in modo da evitarle nelle elezioni successive; diffondere da parte di tutti messaggi che invitino la popolazione alla calma e alla pace; continuare a promuovere la partecipazione di tutti alla vita democratica in modo che nessuno si senta escluso; compiere tutte le azioni necessarie per assicurare la pace e la sicurezza del Paese nel rispetto della Costituzione.
I Vescovi lanciano anche un appello a tutti coloro che hanno commesso atti violenti, di intimidazione o di corruzione per destabilizzare il processo elettorale, perché si pentano e desistano nelle loro azioni contrarie alla pace e alla democrazia.
Nelle ultime settimane una serie di attentati con il lancio di granate ha provocato morti e feriti ed ha alzato la tensione nel Paese. Gli ultimi attacchi risalgono alla notte tra il 18 e il 19 giugno: una serie di lanci di granate in diverse aree del Burundi ha provocato il ferimento di 21 persone.
“Porgiamo le nostre sincere condoglianze alle famiglie colpite dal lutto. Chiediamo allo Stato e ai partiti politici, ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità, di assicurare la sicurezza, perché il nostro Paese non ricada nelle crisi del passato” concludono i Vescovi. (L.M.) (Agenzia Fides 21/6/2010)


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