AFRICA/GUINEA BISSAU - Annunciata la data delle elezioni in Guinea Bissau, ma l'opposizione e le organizzazioni per la difesa dei diritti umani denunciano le violenze dei militari

venerdì, 3 aprile 2009

Bissau (Agenzia Fides)- Si terranno il 28 giugno le elezioni presidenziali e politiche in Guinea Bissau, a 120 giorni dalla morte del Presidente Joao Bernardo Vieira, ucciso il 2 marzo da un gruppo di militari che volevano vendicare l'assassinio avvenuto qualche ora prima, del Capo di Stato Maggiore, il generale Batista Tagmé Na Waié (vedi Fides 3/3/2009).
Secondo la Costituzione le elezioni in caso di scomparsa o di dimissioni del Presidente devono tenersi entro 60 giorni dall'evento, ma le autorità locali hanno affermato che occorre un lasso di tempo maggiore per superare difficoltà organizzative ed economiche.
Nel frattempo però organizzazioni per la difesa dei diritti umani e diversi partiti dell'opposizione esprimono forti preoccupazioni per alcuni episodi di violenza che, a loro giudizio, fanno temere per il futuro della democrazia locale.
Il 1° aprile José Fadul, ex Primo Ministro e attualmente Presidente della Corte dei Conti, è stato aggredito in casa da uomini in uniforme. È stato ricoverato in ospedale dove i medici gli hanno riscontrato diverse contusioni alla testa e al torace. L'aggressione è stata denunciata da Amnesty International il cui Direttore per l'Africa ha sottolineato che “i militari della Guinea Bissau usano misure estreme contro ogni forma di opposizione o di critica, instaurando un clima di paura per chiunque intenda esprimersi liberamente sulle azioni dei militari”.
Fadul, che è anche dirigente di un partito d'opposizione non rappresentato in Parlamento, aveva dichiarato che il Primo Ministro Carlos Gomes Junior sta strumentalizzando l'esercito per rafforzare il suo potere in vista delle elezioni e aveva chiesto un'indagine sulla corruzione dei militari. Anche altri esponenti dell'opposizione avevano espresso critiche simili.
Il 23 marzo era stato arrestato Pedro Infanda, avvocato dell'ammiraglio Bubo na Tchuto, l'ex Capo di Stato Maggiore accusato di un tentativo di colpo di Stato che ha trovato rifugio in Gambia. Qualche giorno prima dell'arresto Infanda aveva definito “incostituzionale” la nomina di un nuovo Capo di Stato Maggiore. Dopo 4 giorni di detenzione Infanda è stato ricoverato in ospedale per le torture subite.
Secondo alcuni osservatori internazionali, questi episodi fanno temere che nel Paese si stia instaurando una forma mascherata di regime militare. Subito dopo l'uccisione del Presidente Vieira da parte di un gruppo di soldati, in circostanze che non sono ancora ben chiare, si temeva che l'esercito assumesse il potere. Invece è stata rispettata la procedura democratica; il Presidente del Parlamento ha assunto la funzione di Capo dello Stato ad interim, in attesa di nuove elezioni.
Più di 10 anni fa l'esercito era intervenuto nella vita politica appoggiando l'allora Capo di Stato Maggiore, il generale Ansumane Mané che era stato accusato dal Presidente Vieira di un presunto traffico di armi con i ribelli senegalesi della Casamance. Ne era derivata una guerra civile, che aveva visto l'intervento di truppe senegalesi a sostegno di Vieira.
A 10 anni di distanza, mentre la questione degli eventuali appoggi guineani alla Casamance rimangono sullo sfondo, sono i narcotrafficanti colombiani a rappresentare il maggior fattore di destabilizzazione del Paese, e dell'intera area. La Guinea Bissau è infatti diventato il principale snodo del traffico di cocaina tra l'America Latina e l'Europa che passa per l'Africa occidentale. Diversi osservatori vedono l'ombra del narcotraffico dietro il duplice omicidio del 2 marzo e la crescente influenza dei militari nella vita pubblica. (L.M.) (Agenzia Fides 3/4/2009 righe 40 parole 550)


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