ASIA/INDIA - La Chiesa impegnata nell’assistenza medica, in oltre 5.000 strutture a servizio dei poveri

giovedì, 26 marzo 2009

New Delhi (Agenzia Fides) – I servizi di assistenza medica curati e gestiti dalla Chiesa cattolica in India sono la testimonianza dello strenuo impegno a servizio dell’uomo, specialmente in favore dei poveri e degli emarginati: lo ha asserito il Cardinale Telesphore Toppo, Arcivescovo di Ranchi, intervenendo ai lavori della Commissione che sta curando la prossima apertura di un nuovo Collegio di formazione medica e di un Ospedale cattolico a Ranchi, nello stato di Jharkhand. La creazione del nuovo istituto di studi di alta specializzazione e di assistenza medica è stata decisa dalla Conferenza Episcopale indiana (CBCI) nella sua ultima assemblea, con lo scopo di rafforzare l’impegno cattolico nel campo della formazione e dell’assistenza medica nel Nord dell’India.
Il Cardinale ha ricordato che le strutture sanitarie cattoliche in India sono ben 5.525, tutte fortemente impegnate nella cura dei poveri, dei meno abbienti, degli emarginati dalla società. Davanti a una platea di oltre 50 medici, professori ed esperti, il Card. Toppo ha elogiato la presenza della comunità cattolica nel campo sanitario, ricordando che “la Chiesa cattolica è la principale struttura che fornisce cure mediche nel settore privato, ed è seconda solo al governo nella promozione della salute e nella distribuzione delle cure”.
“La Chiesa – ha sottolineato l’Arcivescovo – segue l’esempio e la missione di Gesù, che faceva del bene ed ha ispirato i suoi discepoli dicendo loro di andare, insegnare in Vangelo e guarire i malati’’. “
“Anche se l’assistenza sanitaria è garantita dallo Stato – ha spiegato il dott. Aggarwal, direttore del Rajendra Institute of Medical Science di Ranchi – in uno stato come Jharkhand è una vera sfida rendere accessibili le cure mediche ad una popolazione che, per il 54%, vive al di sotto della soglia di povertà. Esiste, inoltre, una grave carenza di personale medico ed infermieristico. La Chiesa, quindi, può contribuire a risolvere la difficile situazione sanitaria della popolazione”.
“C’è grande entusiasmo e vi sono molte aspettative fra la gente intorno a questo progetto, decisamente urgente in quest’area abitata da popolazioni tribali”, ha aggiunto padre Alex Vadakumthala, direttore dell’Associazione per l’Educazione Sanitaria della CBCI, sottolineando che il progetto potrà portare benefici a milioni di poveri. (PA) (Agenzia Fides 26/3/2009 righe 28 parole 289)


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