ASIA/INDIA - In Orissa un “Manifesto del popolo” di tribali e fuori casta in vista delle elezioni

mercoledì, 25 marzo 2009

Bhubaneswar (Agenzia Fides) – Le elezioni generali sono dietro l’angolo e si svolgeranno nel periodo 16 aprile – 13 maggio 2009 nei diversi stati indiani per rinnovare il Parlamento federale. Ma per la gente dello stato di Orissa non si tratta di un’elezione di routine. I massacri che hanno sconvolto nel 2008 la comunità cristiana nel distretto di Kandhamal e in altri distretti dello stato, hanno sollevato importanti questioni sui diritti di tutti cittadini. Soprattutto per i tribali, adivasi, dalit , fuori casta e altre comunità emarginate.
Per questo, grazie all’assistenza e all’intervento della comunità cristiana, queste comunità hanno diffuso un “Manifesto del popolo” in cui chiedono il pieno rispetto dei loro diritti, costituzionalmente garantiti, ma di fatto negati.
Il Manifesto verrà presentato nei prossimi giorni in diversi seminari, conferenze e dibattiti pubblici organizzati nello stato di Orissa, con il coinvolgimento di larghi settori della società civile, per sensibilizzare la popolazione su una questione che riguarda tutti, in quanto pone sfide cruciali sulla natura dell’India come nazione democratica, laica e pluralista.
Il documento nota che rabbia e paura sono palpabili fra le comunità di tribali, adivasi e dalit in Orissa, sottoposte alle pressioni degli integralisti indù, coperti dall’ideologia dell’hindutva (“induità”) che predica “una nazione, una cultura, una religione”, escludendo e discriminando tutte le minoranze.
Per questo nel Manifesto, articolato in dodici punti, le comunità firmatarie chiedono: protezione della vita, della sicurezza e delle proprietà; garanzie di giustizia sociale; rafforzamento della propria autonomia di governo e partecipazione ai processi decisionali; passi avanti nella giustizia di genere e nelle pari opportunità; accesso all’istruzione; assistenza medica di qualità per tutti, opportunità occupazionali e di sviluppo economico e sociale; una legislazione che garantisca il diritto alla terra; misure di riabilitazione e compensazione per le vittime delle violenze; applicazione di uno standard sui diritti umani; provvedimenti per creare giustizia pace e armonia fra le diverse componenti della società; promozione e rispetto per i diritti delle minoranze; promozione di una società laica che rispetti la libertà religiosa di tutti i cittadini.
L’attivismo dei cristiani in India in vista delle elezioni, soprattutto per la protezione dei più deboli, è testimoniato dai diversi appelli e documenti diffusi nelle scorse settimane. I Vescovi indiani hanno rivolto un appello agli elettori, richiamando ogni cittadino “a esercitare con responsabilità il suo diritto di voto”, confermando il sostegno al sistema democratico laico e pluralistico, che ha caratterizzato la storia della nazione indiana (vedi Fides 2/3/2009). Le elezioni sono un’opportunità per riaffermare “i diritti economici, sociali e culturali, insieme con i diritti civili”, nota un altro Manifesto diffuso dai Gesuiti in difesa delle messa emarginate (vedi Fides 12/3/2009). (PA) (Agenzia Fides 25/3/2009 righe 31 parole 391)


Condividi: