Città del Vaticano (Agenzia Fides) - E’ vero che il Santo Padre Giovanni Paolo II più che il compleanno ama festeggiare il giorno del suo battesimo e, in modo particolare, il giorno della sua ordinazione sacerdotale, ma coloro che gli vogliono bene non possono fare a meno, oggi, di augurargli “buon compleanno”.
Un compleanno che ci fa innanzitutto ringraziare Dio per aver scelto questo uomo a Sommo Pontefice, guidandolo passo dopo passo, anno dopo anno, fino alla più alta responsabilità, che nella Chiesa di Cristo corrisponde proprio alla vocazione di Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra costruirò la mia Chiesa”.
Che Giovanni Paolo II sia “pietra”, “roccia”, non per volere umano ma per volere divino, in un certo senso se ne rendono conto anche coloro che non condividono con lui la fede cristiana; questo non certo perché Giovanni Paolo II abbia uno speciale fascino umano o perché sia fotogenico, ma perché si avverte, legato alla sua persona, il fascino stesso di Gesù Cristo, l’Uomo Dio che lo ha scelto.
In tutta la storia dell’umanità, in nessuna civiltà tramontata o attuale, non si trova un altro personaggio come quello del “Vicario di Cristo”, il Papa. Non esiste nessun altro “Papa-Roccia” se non il Papa di Roma. Lui solo è questa “Roccia” che per volontà di Cristo è a Roma da duemila anni, da quando Pietro, l’umile pescatore di Galilea, la prima “Roccia”, moriva martire, proprio dove oggi sorge la Basilica Vaticana. Non si può dire di nessuna super-potenza al mondo, dei secoli passati o dei tempi moderni, di essere una “roccia” che resta! L’unica “Roccia” che è restata e resterà è Cristo stesso e Lui ha scelto il Papa, come Suo rappresentante nel tempo, per prolungare nei tempi la vocazione di “Roccia” nella fede e nell’amore, nella verità e nell’unità della Chiesa: in duemila anni, fondata su questa “Roccia”, la Chiesa cattolica, pur in mezzo a tante tempeste, è sempre restata ferma: la professione di fede degli inizi e la professione di fede di oggi coincidono.
Si fanno tanti commenti sulla Chiesa, a favore o contro, dipende da chi li fa e da quale prospettiva si pone, ma nessuno, mai nessuno, ha potuto sostituirsi alla “Roccia”, al Primato di Pietro. Questa vocazione di “Pietra”, di Chiesa fondata su “Pietro, la Pietra”, attraversa i secoli e, come l’ha promesso Cristo, senza che “le potenze degli inferi prevarranno su di essa”!
Quando il 13 maggio del 1981, in piazza san Pietro sullo stesso luogo dove Simon Pietro aveva versato il suo sangue come primo Papa, un altro Papa veniva colpito a morte, ancora sangue di “Roccia” veniva versato; ma questa volta il Papa non morì, c’era ancora bisogno di questo Papa in questa Chiesa, che era a cavallo di due Millenni.
Non dimentichiamolo mai quel 13 maggio, in cui celebriamo la festa della Madonna di Fatima: il Papa doveva morire ma non morì! Da quel giorno, pure l’umanità distratta sembra che si sia resa conto che quest’uomo venuto da lontano, il Papa polacco, è molto più vicino all’uomo di quanto si pensasse; egli ha veramente qualcosa di speciale: è la vocazione di essere “Roccia”!
Auguri a Pietro, la “Roccia” dei nostri tempi: Giovanni Paolo II!
(L.A.) (Agenzia Fides 18/5/2004; Righe 37; Parole 538)