ASIA/COREA DEL SUD - Si rafforza lo spirito ecumenico in vista della Settima per l’Unità dei cristiani

venerdì, 9 gennaio 2009

Seul (Agenzia Fides) – E’ un appuntamento molto sentito dalle comunità cristiane, come occasione di testimonianza per l’intera nazione: la Settimana per l’unità dei cristiani, che si celebra dal 18 al 25 gennaio prossimo, sarà vissuta in Corea con iniziative, convegni, incontri di preghiera ecumenici in cui le comunità cristiane di tutte le confessioni rafforzeranno il loro desiderio di unità e si mostreranno al paese come popolo che cammina verso Cristo, pronto a dare un contributo per lo sviluppo spirituale e umano alla società coreana.
In occasione della Settimana, è stato diffuso il Messaggio della Commissione episcopale per l’Unità dei cristiani e il Dialogo interreligioso, in seno alla Conferenza episcopale della Corea. Il Messaggio firmato da S. Ecc. Mons. Hyginus Kim Hee-joong, si intitola “Che possano diventare una cosa sola nelle te mani” (Ez 37,17) e invita tutti i fedeli a superare le divisioni e a vivere l’unità come dono dello Spirito Santo.
I materiali per la preghiera e l’animazione pastorale per la Settima 2009, sono stati preparati nel corso del 2008 da una commissione mista di Vescovi cattolici e protestanti, come è ormai tradizione da oltre 40 anni: le Chiese coreane hanno infatti ben presto raccolto l’invito formulato dal Concilio Vaticano II in direzione dell’unità ecumenica.
“I cristiani sono chiamati a praticare una vita di unità nello Spirito Santo, superando le divisioni e le reciproche barriere”, nota il testo. Di fronte a un mondo diviso, ai conflitti e alle spaccature, “tutti i cristiani proclamano la Salvezza e la speranza realizzate in Cristo e devono eliminare pregiudizi e incomprensioni”. Tutti i fedeli coreani sono invitati a unirsi nella preghiera, per dare un segno visibile di amore fraterno nella società coreana.
La collaborazione fra le Chiese cristiane di diverse confessioni in Corea si vede anche in numerose opere sociali, che sono nate e proseguono grazie a un impegno ecumenico della comunità cattolica e di quella protestante.
(PA) (Agenzia Fides 9/1/2009 righe 28 parole 287)


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