ASIA/BANGLADESH - Un nuovo governo per “combattere la povertà e costruire la pace”

giovedì, 8 gennaio 2009

Dacca (Agenzia Fides) – Il Bangladesh ha bisogno di un nuovo governo che si impegni per “combattere la povertà e costruire la pace”: è quanto afferma la comunità cattolica nel popoloso paese dell’Asia meridionale all’indomani delle recenti elezioni legislative che hanno visto la schiacciante vittoria della “Awami League” di Sheikh Hasina. L'Awami League ha vinto le prime elezioni nel paese in sette anni, dopo gli ultimi due di governo provvisorio sostenuto dai militari.
Il voto è stato convalidato da osservatori dell'Unione Europea, che hanno definito le elezioni “libere e trasparenti”, invitando l'opposizione dell’ex primo ministro, Khaleda Zia, ad accettare il verdetto elettorale. Hasina ha comunque invitato la sua rivale a operare insieme per il bene del paese.
Nella sua campagna elettole Hasina ha puntato molto sui giovani, promettendo misure per promuovere lo sviluppo umano, economico e sociale del paese. Proprio appellandosi al programma con cui la Hasina ha riscosso ampio consenso, la comunità cattolica bengalese ha ripreso e diffuso il Messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace, del 1° gennaio 2009, invitando il nuovo governo a “combattere la povertà e costruire la pace” nel paese, come recita il titolo del Messaggio.
“Quello che il Santo Padre ha scritto infonde coraggio e speranza e ricorda quanto Paolo VI aveva scritto: ‘Lo sviluppo è il nuovo nome della pace’. Per noi in Bangladesh combattere la povertà e costruire la pace ha una connessione importante, soprattutto con il nostro impegno per l’istruzione dei giovani”, nota il missionario Pime p. Adolfo L’imperio, impegnato nel gestire un ospedale e una scuola cattolica nell’area rurale di Dhanjuri.
“Infatti – continua p. Adolfo – investire nella formazione delle persone e sviluppare in modo integrato una specifica cultura dell'iniziativa è attualmente il vero progetto a medio e lungo termine. Come ci ricorda il Papa, la lotta alla povertà ha bisogno di uomini e donne che vivano in profondità la fraternità e siano capaci di accompagnare persone, famiglie e comunità in percorsi di autentico sviluppo umano”. Per questo “continuiamo nella nostra opera di istruzione, campo a cui la Chiesa si dedica molto, e cerchiamo di consolidare il rapporto educativo tra Dhanjuri e quanti, in Italia nel mondo, desiderano essere costruttori di una società nuova, basata sul rispetto reciproco e sulla solidarietà che si chiama pace”.
La Chiesa cattolica in Bangladesh gestisce 287 scuole e collegi con circa 143.500 studenti. La popolarità degli istituti cattolici cresce fra la popolazione musulmana: circa il 90% degli studenti delle 227 scuole primarie, 56 licei e quattro collegi non sono cristiani e vengono soprattutto da famiglie musulmane. Come spiegano i missionari impegnati sul campo, le scuole cattoliche in Bangladesh si confermano sedi di eccellenza, che primeggiano nel paese per l’alto livello di istruzione impartito e per l’eccelsa qualità del corpo docente, delle strutture, dei curriculum di studi. (PA) (Agenzia Fides 8/1/2009 righe 31 parole 321)


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