AFRICA - “Lo straniero non è una minaccia: è nostro fratello in Cristo” ricordano i Vescovi di Africa ed Europa al termine del Seminario di Liverpool sulla migrazione

mercoledì, 3 dicembre 2008

Liverpool (Agenzia Fides)- Le migrazioni costituiscono un fenomeno mondiale, che richiede una maggiore attenzione pastorale da parte della Chiesa e dei suoi pastori” affermano i Vescovi europei ed africani nel documento conclusivo pubblicato al termine del Seminario promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e dal Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM). Il Seminario dal titolo “Ero straniero e mi avete accolto: la migrazione come un nuovo momento di evangelizzazione e di solidarietà”, si è tenuto dal 19 al 23 novembre a Liverpool (Gran Bretagna).
“Questo fenomeno mondiale riguarda persone di diverse categorie, come i migranti lavoratori e le loro famiglie, gli studenti, i rifugiati, i richiedenti asilo, gli sfollati interni, gli apolidi, le vittime dei traffici di esseri umani, in particolare donne e bambini, ed altri” afferma il documento, che è stato inviato all'Agenzia Fides.
I Vescovi africani ed europei sottolineano che dai “documenti della Chiesa e dalle diverse esperienze presentate nel nostro seminario, vogliamo affermare che lo straniero non deve essere visto come una minaccia o un problema, va visto invece attraverso le lenti delle Sacre Scritture e dell'insegnamento della Chiesa”.
“Il migrante, o il rifugiato- continua il documento- deve essere accolto prima di tutto come figlio di Dio, creato a sua immagine e somiglianza, e per questo fatto possiede dignità e diretti inalienabili che la Chiesa deve promuovere e difendere ad ogni costo. Anche il migrante, infine, è salvato dal sangue del nostro Salvatore Gesù Cristo, e quindi è un erede del Regno di Dio. Egli non è un qualcuno, ma invece un nostro fratello/sorella nel Signore Gesù Cristo”.
Nel riaffermare la dignità del migrante, i Vescovi ricordano che egli “è un'occasione di grazia che viene da Dio e porta con sé una nuova ricchezza di cultura, spiritualità, intelletto e intelligenza, creatività, e soprattutto di umanità”.
Per far sì che la Chiesa sia in grado di porre “la massima attenzione alla presenza dei migranti”, i Vescovi dei due continenti chiedono “a tutte le Conferenze Episcopali di Africa ed Europa di costituire, qualora non vi fossero, delle istituzioni adatte per lo studio dei migranti, e soprattutto per la loro accoglienza e la cura pastorale. La priorità deve essere data al fenomeno delle persone itineranti, in particolare ai rifugiati, ai lavoratori migranti, alle donne ed agli studenti, che spesso sono i più vulnerabili”.
La cura dei più deboli viene sottolineata anche in un altro punto del documento: “Raccomandiamo che siano nominati agenti pastorali, diaconi e preti competenti per la cura pastorale dei migranti, con speciale attenzione alle donne, ai bambini ed agli studenti che sono più facilmente sfruttati da persone senza scrupoli e da cartelli criminali, che li rendono vittime di pratiche immorali”.
Il fenomeno migratorio è una realtà complessa che necessità di studi adeguati; per questo motivo nel documento si invitano le “Conferenze Episcopali Nazionali e Regionali a dare la priorità a studi sulla migrazione, per trovare soluzioni alle cause profonde che trasformano una persona un migrante dall'Africa all'Europa.”
Il prossimo Seminario CCEE/SECAM sui migranti si terrà nel 2009. Nel 2011 si terrà una conferenza mondiale. (L.M.) (Agenzia Fides 3/12/2008 righe 38 parole 494)


Condividi: