AFRICA/CONGO RD - Commozione e indignazione per l'uccisione di un altro giornalista di Radio Okapi

lunedì, 24 novembre 2008

Bukavu (Agenzia Fides)- Ha suscitato viva commozione e indignazione a Bukavu, capoluogo del sud Kivu nell'est della Repubblica Democratica del Congo, l'uccisione di Didace Namujimbo, giornalista di Radio Okapi, organo di informazione sostenuto dalla Missione delle Nazioni Unite in Congo (MONUC) e dalla fondazione Hirondelle (fondazione con base in Svizzera per sostenere media indipendenti in situazioni difficili).
Namujimbo è stato ucciso il 21 novembre da sconosciuti mentre stava rincasando dopo una giornata di lavoro.
La Fondazione Kataliko “Actions Pour l'Afrique” ha inviato all'Agenzia Fides un comunicato nel quale si sottolineano le similitudini tra questo omicidio e l'assassinio di altre persone che a Bukavu si sono battute per la pace nella verità e nella giustizia. “Questo nuovo omicidio dopo quello di Serge Maheshe, di Kabungulu, di Mons. Munzihirwa e di altri leader della società civile si iscrive nel piano di fare tacere le persone che hanno proprie opinioni indipendenti o che conoscono troppo sui nemici della popolazione, della pace e della verità” afferma il comunicato della Fondazione Kataliko, che prende il nome da Mons. Emmanuel Kataliko, Arcivescovo di Bukavu, morto a Roma nel 2000, che si è battuto a lungo per la pace nel Kivu. Mons. Kataliko aveva preso il posto di Mons. Munzihirwa, che era stato ucciso il 29 ottobre 1996, allo scoppio della guerra che avrebbe portato alla caduta di Mobutu.
Pascal Kabungulu Kibembi, difensore dei diritti umani, fu ucciso il 31 luglio 2005 nella sua casa di Bukavu, di fronte alla famiglia. Serge Maheshe, anche lui giornalista di Radio Okapi, fu ucciso il 13 giugno 2007; i suoi presunti assassini sono stati condannati in un processo che è stato criticato dai leader della società civile, per la mancanza di trasparenza.
L'Organizzazione Non Governativa locale “Congolese Action for Peace and Democracy”, CAPD, sottolinea, in un comunicato inviato all'Agenzia Fides, che “malgrado la presenza degli inquirenti della Corte Penale Internazionale continuano le violazioni dei diritti umani nell'insieme del territorio della RDC”.
Nel frattempo, nel nord Kivu, si è verificato un grave incidente tra i Caschi Blu della MONUC e i soldati dell'esercito regolare, quando ad un posto di blocco i militari hanno fermato due blindati dell'ONU. All'interno di uno di questi sono stati trovati una decina di uomini in abiti civili e alcuni in divisa. Secondo i caschi blu si trattava di miliziano Mai-Mai alleati dell'esercito. Ma i soldati hanno creduto si trattasse di ribelli del generale Laurent Nkunda. Il gruppetto di uomini è stato quindi picchiato selvaggiamente e portato via, senza che i Caschi Blu potessero intervenire. La popolazione locale ha iniziato ad inveire e a tirare pietre contro i militari dell'ONU che sono stati soccorsi dai loro compagni intervenuti da una vicina base. La MONUC è sospettata dalla popolazione locale di complicità con i ribelli di Nkunda. (L.M.) (Agenzia Fides 24/11/2008 righe 34 parole 472)


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