AFRICA/RWANDA - Il Rwanda passa all'inglese

martedì, 21 ottobre 2008

Kigali (Agenzia Fides)- Nei giorni in cui si teneva in Canada il Vertice della Francofonia, il Rwanda, che lo ha boicottato, ha reso noto che l'inglese diverrà la lingua principale dell'amministrazione pubblica e nell'insegnamento. Il francese, insieme al kinyarwanda, la lingua nazionale, sarà relegato ad un ruolo di secondo piano.
La decisione delle autorità rwandesi segna un nuovo punto nel confronto con la Francia, che verte soprattutto sulle responsabilità del genocidio del 1994. Un confronto che è sfociato nella rottura delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Il Rwanda, ex colonia tedesca poi divenuta belga dopo la prima guerra mondiale, è entrata nell'orbita francese dopo l'indipendenza. Con l'arrivo al potere della nuova dirigenza, proveniente dalla diaspora rwandese in Paesi anglofoni (Uganda, Kenya, Tanzania e Stati Uniti), la lingua di Shakespeare ha iniziato a soppiantare progressivamente quella di Molière. Si tratta ancora di un processo relegato all'élite, ma la decisione di rendere l'inglese la lingua principale dell'insegnamento fin dalla scuola primaria estenderà l'uso di questa lingua al resto della popolazione nel giro di pochi anni e segnerà una vera e propria rottura culturale oltre che politica.
La dirigenza rwandese ha motivato il provvedimento con il fatto che l'inglese contribuirà maggiormente allo sviluppo del Paese. Il Rwanda è entrato a far parte dell'East African Community, l'associazione economica dei Paesi dell'Africa orientale (in gran parte anglofoni) ed ha chiesto di entrare a far parte del Commonwealth, mentre dovrebbe uscire dall'Organisation internationale de la Francophonie.
La decisione di Kigali giunge mentre il Vertice della Francofonia che si è tenuto nella città canadese di Québec (dalla quale prende il nome l'omonimo Stato francofono canadese) ha riaffermato la determinazione di promuovere l'uso della lingua francese, dando particolare attenzione all'Africa. I prossimi due Vertici della Francofonia si terranno infatti in Madagascar (2010) e nella Repubblica Democratico del Congo (2012), il cui Presidente, Joseph Kabila, non ha potuto recarsi al Vertice per la crisi nel Kivu, ma è riuscito comunque ha ottenere un risultato che era ambito dalla diplomazia del suo Paese. (L.M) (Agenzia Fides 20/10/2008 righe 27 parole 335)


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