ASIA/INDIA - La Chiesa al Consiglio Nazionale per l’Integrazione: “Urge un provvedimento di legge ad hoc per fermare le violenze sui cristiani e dare maggior peso sociale alle minoranze nella società”

mercoledì, 15 ottobre 2008

New Delhi (Agenzia Fides) – Riportare all’attenzione di tutti, specialmente delle minoranze culturali e religiose presenti in India, la questione della irrazionale violenza intercomunitaria e degli attacchi premeditati contro i cristiani: con questo obiettivo si è riunito il 13 ottobre il Consiglio Nazionale per l’Integrazione, organismo formato da rappresentanti della politica, della società civile, delle comunità religiose, nato per affrontare i temi e le delicate questioni dei conflitti e delle violenze nella società indiana.
Il Consiglio, che non si riuniva da tre anni, è stato riconvocato per esaminare a fondo il preoccupante fenomeno delle violenze anti-cristiane e ha riportato a galla la proposta di un “Communal Violence Bill”, cioè l’adozione di un provvedimento legislativo ad hoc, per fermare la campagna di violenza che prende di mira una data comunità religiosa.
A rappresentare la Chiesa cattolica durante i lavori del Consiglio erano l’Arcivescovo di Delhi, Mons. Vincent Concessao, e altri leader laici di organismi cristiani che stanno informando l’opinione pubblica e difendendo i fedeli; accanto a loro leader di organizzazioni per i diritti umani, rappresentanti di movimenti e partiti, leader di altre comunità religiose.
Il Consiglio ha messo ancora una volta in luce l’assurda campagna di “eliminazione programmata” ai danni delle comunità cristiane, iniziata in Orissa ed estesa in 12 stati della Federazione, ribadendo la necessità che tutte le componenti sociali, culturali e religiose di maggioranza e di minoranza, contribuiscano a costruire un’India armoniosa, pluralista, laica e democratica.
Si è chiesto inoltre maggiore coordinamento fra le autorità federali e quelle dei singoli stati indiani, per prevenire le violenze e perseguire i colpevoli, sollecitando la solidarietà e l’impegno di tutte le minoranze religiose presenti in India a fianco dei cristiani, in quanto tutte coinvolte nello stesso impegno di convivenza civile nel paese.
In particolare la Chiesa cattolica ha ribadito la sua volontà di proseguire nel processo di alfabetizzazione, di istruzione e di promozione socio-economica dei fuori casta, dei dalit, dei poveri e degli emarginati: tale impegno spesso è stato criticato dai leder indù dei movimenti radicali.
A conclusione della sessione, il Consiglio ha ribadito precise richieste, condivise da tutti i presenti: fermare la campagna di odio ideologico e che è propedeutica alle violenze; perseguire gli autori dei crimini secondo le leggi vigenti; approvare il “Communal Violence Bill”, specifico provvedimento legislativo che blocchi l’aggressione sulle minoranze; garantire alle minoranze culturali e religiose pari opportunità e maggiore rappresentatività all’interno dell’Amministrazione pubblica, della Polizia, del sistema giudiziario; riformare in senso democratico, in maniera globale e profonda, il sistema educativo nazionale, garantendo un’istruzione adeguata anche ai ceti meno abbienti.
(PA) (Agenzia Fides 15/10/2008 righe 32 parole 345)


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