AFRICA/CONGO RD - Guerra nell'est del Congo: la condanna dei Vescovi nel messaggio “Ancora il sangue degli innocenti nel Congo RD”

martedì, 14 ottobre 2008

Kinshasa (Agenzia Fides)- “Ancora migliaia di morti, popolazioni condannate ad errare in condizioni inumane, rapimenti di bambini arruolati a forza nei gruppi armati, ecc..Insomma, un vero dramma umano avviene sotto i nostri occhi e non può lasciare indifferente nessuno”. Così la voce dei Vescovi della Repubblica Democratica del Congo si aggiunge a quella del Santo Padre (vedi Fides 13/10/2008) per chiedere la fine del dramma delle popolazioni del nord Kivu, nell'est del Paese.
In un messaggio intitolato “Ancora il sangue degli innocenti nel Congo RD”, la Conferenza Episcopale congolese (CENCO) “condanna con forza la maniera ignobile di considerare la guerra come un mezzo per risolvere i problemi o appagare ambizioni inconfessate. Denuncia tutti i crimini commessi contro dei pacifici abitanti e condanna nella maniera più assoluta, il reclutamento dei bambini al fine di costringerli a forza a combattere. Condanna fermamente la presa in ostaggio della popolazione civile e il suo utilizzo come scudi umani”.
La CENCO “teme che queste guerre ricorrenti nell'est e nel nord-est non siano un paravento per coprire il saccheggio delle risorse naturali. Perché si combatte là dove vi sono delle ricchezza che si sfruttano e si vorrebbe continuare a sfruttarle illegalmente. Teme anche che queste guerre non siano che un modo, appena velato, di attuare il piano di balcanizzazione del Paese attraverso la creazione di “Stati nani”. La Conferenza Episcopale del Congo non ricorderà mai abbastanza che l'integrità territoriale, l'intangibilità delle frontiere e l'unità nazionale della Repubblica Democratica del Congo non sono negoziabili”.
I Vescovi invitano inoltre il nuovo Primo Ministro e il nuovo governo a dare la massima priorità alla questione dell'est del Paese e fanno appello alla comunità internazionale perché aumenti gli sforzi per riportare la pace in quelle tormentate regioni: “tutto il mondo ha da guadagnare con un Congo in pace piuttosto che con un Congo in guerra”.
Dopo aver ricordato che la vera pace non è semplicemente assenza di guerra, ma “si fonda su una concezione corretta della persona umana e su un ordine sociale secondo la giustizia e la carità”, i Vescovi concludono invitando tutti a “mostrarsi più solidali e compassionevoli per le sofferenze dei nostri fratelli e sorelle vittime di queste guerre”.
Oltre alla guerra nel nord Kivu, scatenata dalle forze di Nkunda, nella provincia Orientale, alla frontiera con il Sudan, sono i guerriglieri ugandesi dell'Esercito di Resistenza del Signore (LRA) a infierire sulla popolazione civile. La diocesi di Dongu-Doruma ha reso noto che più di 121mila persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni a causa delle incursioni dell'LRA; di queste 21.700 sono bambini e 98.800 anziani. La diocesi ha lanciato un appello alle Chiese sorelle per aiutare queste persone. (L.M.) (Agenzia Fides 14/10/2008 righe 33 parole 462)


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