AMERICA/BOLIVIA - I Vescovi chiedono prudenza e senso della misura, affinché questo estremo ricorso allo “stato di assedio” non interferisca con il processo di dialogo avviato, che resta l’unica strada valida

mercoledì, 17 settembre 2008

La Paz (Agenzia Fides) - In sintonia con l’ultimo Messaggio dei Vescovi (vedi Fides 12/9/2008), attraverso un comunicato dal titolo “Diritti umani e libertà fondamentali”, la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Boliviana ha ribadito la sua preoccupazione di fronte alle Giornate decisive che sta vivendo il Paese. Nel testo vengono condannati con forza “gli scontri fratricidi che hanno lasciato lutto e dolore in molte famiglie boliviane” del Dipartimento di Pando, e viene espressa solidarietà e vicinanza alle vittime ed ai loro parenti.
Di fronte alla misura eccezionale dello “stato di assedio” decretato nel Dipartimento di Pando, la Chiesa esige “il rispetto dei Diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone, come previsto dal testo costituzionale vigente”. Inoltre chiede che vengano fatte indagini su quanto accaduto nel dipartimento e che i risultati vengano resi noti in modo trasparente ed imparziale.
La Segreteria Generale della CEB sollecita inoltre le autorità nazionali “a rendere noto alle famiglie colpite l’ubicazione dei confinati, in modo da garantire loro il rispetto dei diritti e l’accesso alle cure mediche” e a “formare una commissione umanitaria imparziale che visiti tutti i detenuti e i confinati, al fine di conoscere la situazione di ciascuno di loro”.
“Raccomandiamo alle autorità nazionali ed ai leader della società, prudenza e senso della misura, affinché questo estremo e temporaneo ricorso allo stato d’assedio non interferisca con il processo di dialogo avvitato, che rimane l’unica strada valida per la soluzione dei problemi nazionali” si legge ancora nel comunicato.
Il testo dei Vescovi si conclude con l’invito a tutti i fedeli e alle persone di buona volontà a pregare per l’unità della Bolivia e ad unirsi attivamente alla Giornata Nazionale di Preghiera per la Pace, prevista per venerdì 19 settembre, “con pellegrinaggi a santuari, celebrazioni comunitarie, digiuni ed altre iniziative delle rispettive comunità ecclesiali”.
Da parte sua, il Presidente della Commissione Episcopale per le Comunicazioni Sociali, Mons. Cristóbal Bialasik, ha diffuso un Messaggio dal titolo “Libertà di espressione e bene comune”, nel quale condanna le aggressioni contro i giornalisti, gli attentati ai mezzi di comunicazione e tutti i tipi di ostacoli posti al loro lavoro nelle ultime settimane. Questo modo di fare “costituisce un altro pericoloso sintomo dello stato di intolleranza: la violazione dello Stato di diritto e la diramazione della violenza che si impadronisce della nostra Patria”. Allo stesso tempo viene ricordato che “nessuno può attribuirsi il diritto di censura e, meno ancora, l’atto criminale di aggressione fisica e distruttiva, sulla base di un suo proprio criterio ed interpretazione”.
Venerdì 12 settembre, il Governo della Bolivia ha dichiarato lo stato di assedio nel Dipartimento di Pando, nel Nord del Paese, a seguito della violenza diffusasi nella regione e al crescente numero di vittime. Il Presidente Evo Morales ha scartato l’ipotesi di estendere questo provvedimento straordinario ad altre zone del Paese, purché gli oppositori cessino i loro attacchi allo Stato. Secondo il Ministro della Difesa, a Pando si è creata una situazione eccezionale di “estrema gravità”, e il provvedimento è stato preso per “garantire la vita” e “gli interessi della collettività” in questo territorio. Il Governo ha confermato che 16 persone sono morte durante gli scontri.
D’altra parte, il vertice dell’Unione delle Nazioni Sud-americane convocato ieri, 16 settembre, a Santiago del Cile, in una riunione di emergenza per analizzare la crisi in Bolivia, ha diffuso una Dichiarazione di sostegno al Governo Morales e ha respinto qualunque tentativo di divisione territoriale della Bolivia. Inoltre è stata creata una commissione per avviare un tavolo di dialogo tra il Governo boliviano e l’opposizione, che sarà diretto dal Presidente Morales. (RG) (Agenzia Fides 17/9/2008)


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