ASIA/MALAYSIA - Dal summit del “D8” un appello alle economie dei paesi industrializzati: nuovo impulso all’agricoltura, “no” ai bio-carburanti

venerdì, 11 luglio 2008

Kuala Lumpur (Agenzia Fides) – Non c’è solo la dialettica fra il “G8” (il summit degli 8 paesi più industrializzati, appena conclusosi in Giappone) e il “G5” (il quintetto di paesi composto da Cina, India, Brasile, Messico, Sudafrica) a catalizzare l’attenzione degli osservatori politici ed economici a livello internazionale. Un altro forum di paesi emergenti ha iniziato a pronunciarsi ed agire per risolvere le grandi sfide internazionali come i cambiamenti climatici o la crisi alimentare: è il “D8” (“Development – 8”), che riunisce alcuni paesi in via di sviluppo, a maggioranza islamica. Il forum è stato creato dodici anni fa e comprende Malaysia, Bangladesh, Pakistan, Egitto, Nigeria, Indonesia, Iran e Turchia.
Negli stessi giorni di incontri del G8, il D8 si è riunito a Kuala Lumpur (Malaysia), in un incontro a cui hanno partecipato i ministri degli Esteri, discutendo una road-map per una maggiore cooperazione economica interna fra i paesi membri.
Tale gruppo di paesi rappresenta quasi un miliardo di persone: il D8, pur presentandosi ancora come una organizzazione tutta da consolidare, cerca di stabilire le forme di una partnership economica per dare maggior peso alla posizione dei singoli paesi membri nell'economia globale. L’obiettivo del meeting di Kuala Lumpur è stato quello di avviare un piano decennale di cooperazione economica, in modo da coordinare i vari progetti bilaterali già in corso, per la reciproca riduzione delle barriere doganali.
Rispetto ai temi affrontati nel G8 del Giappone, il gruppo del D8 ha cercato di dare il proprio contributo decidendo di incrementare la produzione delle derrate alimentari per alleviare i problemi dei paesi più poveri. “Con i prezzi di petrolio e cibo così alti – ha sottolineato Yousuf Raza Gilani, Primo Ministro del Pakistan – l'unica alternativa è l'agricoltura. Abbiamo concordato di diversificare le nostre economie e dare nuovo impulso all'agricoltura”.
Il Primo Ministro della Malaysia, Abdullah Ahmad Badawi, ha rivolto un accorato appello ai colleghi del G8: “Il costo dei generi alimentari di base è al di fuori delle possibilità d'acquisto dei paesi più poveri, che rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale: i leader del G8 non possono ignorarlo”.
Anche il Presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha confermato che la sfida del cibo e dell'energia sono cruciali per l’equilibrio, la pace e la giustizia nella comunità internazionale: “Non può esserci sicurezza se non c’è cibo per tutti”, ha detto, sottolineando la questione dei cosiddetti “bio-carburanti”, estratti dai vegetali, che sottraggono aree agricole prima destinate alla produzione di cibo. Occorre fermare tale produzione a livello internazionale, ha detto, altrimenti sarà un “disastro” per miliardi di persone, con drammatiche conseguenze per tutta l’umanità.
(PA) (Agenzia Fides 11/7/2008 righe 29 parole 289)


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