ASIA/INDIA - Nuove aggressioni nei confronti dei cattolici in Orissa: distrutte una casa dei Gesuiti, una chiesa, un orfanotrofio

mercoledì, 9 luglio 2008

Bhubaneswar (Agenzia Fides) – La comunità cattolica nello stato indiano dell’Orissa torna a essere oggetto di nuovi, gravi attacchi portati avanti da gruppi estremisti indù contro la comunità cattolica locale. Lo ha confermato all’Agenzia Fides la Conferenza Episcopale Indiana, che sta monitorando la situazione nella zona di Kandhamal, dove già nei mesi scorsi (soprattutto a dicembre 2007 e gennaio 2008), si erano verificate violente aggressioni nei confronti dei fedeli cattolici (vedi Fides 29 e 30/1/2008). Il tragico bilancio di quelle violenze di inizio anno è stato, nel complesso, di 4 cristiani uccisi, 730 case e 95 chiede rase al suolo.
Nei giorni scorsi una casa dei Gesuiti, una chiesa e un orfanotrofio, sono stati attaccati e distrutti da una massa di militanti indù appartenenti all’organizzazione estremista “Vishwa Hindu Parishad”, nota per numerosi atti di violenza. In questi nuovi episodi non vi sono state vittime o feriti, informa la Chiesa locale, ma le azioni intimidatorie e discriminatorie continuano, con i fedeli vittime inermi di una violenza immotivata – intrisa di odio anticristiano – che ne le autorità, nè la polizia riescono a bloccare.
Grande preoccupazione è stata espressa da S. Ecc. Mons. Raphael Cheenath SVD, Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, capitale dello stato di Orissa. L’Arcivescovo ha incontrato le autorità locali per chiedere un immediato intervento, per impedire ulteriori violenze e il ripristino della legalità e della sicurezza per tutti.
Nel giugno scorso i Vescovi indiani avevano sollevato il problema, notando che i cristiani dell’Orissa, nonostante l’istituzione di una Commissione ad hoc per indagare sulle violenze di dicembre e gennaio, erano sempre nel mirino dei gruppi radicali, fautori di minacce, intimidazioni, discriminazioni, molestie e soprusi. Molti cristiani, per paura, non sono tornati nelle loro case e preferiscono soggiornare ancora nei campi profughi predisposti dalle autorità locali, anche se in condizioni di vita disumane.
In Orissa, stato indiano con forte presenza dei movimenti estremisti indù, la Chiesa ha sempre sofferto. Di recente anche il Card. Oswald Gracias, Arcivescovo di Mumbay, ha messo in guardia da “attacchi orchestrati e diffusi per destabilizzare la presenza della Chiesa in India” (Fides 21/4/2008). Numerosi altri Vescovi e leader religiosi hanno segnalato una intollerabile e iniqua discriminazione dei cristiani, considerati di fatto “cittadini di serie B”, privi delle elementari garanzie, dei diritti e delle libertà individuali, sanciti nella Costituzione Indiana. I leader indù non riescono a controllare le frange estremiste e radicali, mentre si teme la recrudescenza del “virus della cristianofobia” (vedi Fides 2/4/2008).
(PA) (Agenzia Fides 9/7/2008 righe 32 parole 325)


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