AMERICA/BOLIVIA - Crisi politica: “La Chiesa continuerà ad accompagnare e ad appoggiare le preoccupazioni e le speranze del Paese, salvaguardando i valori dell’unità, della pace e del bene comune”

giovedì, 8 maggio 2008

Santa Cruz (Agenzia Fides) - La crisi politica in Bolivia continua ad aggravarsi dopo il referendum svoltosi domenica scorsa, 4 maggio, presso il dipartimento di Santa Cruz. Una votazione che è stata marcata dalla violenza, con un morto e decine di feriti in scontri tra sostenitori del Governo, che cercavano di boicottare il referendum, e simpatizzanti autonomisti, che hanno difeso i centri dove si votava. Gli abitanti di Santa Cruz, il dipartimento più ricco e vasto della Bolivia, hanno detto si ad uno statuto per l’autonomia, il quale andrebbe contro le riforme costituzionali che invece vuole imporre il Presidente della Nazione. Il prossimo mese si svolgeranno analoghe consultazioni popolari in altre tre Province ed altre due stanno valutando questa possibilità.
Dopo il referendum - ed in risposta alle dichiarazioni del Ministro della Presidenza secondo cui la Chiesa cattolica non sarebbe in grado di svolgere il suo servizio a favore del dialogo tra le parti in quanto il Cardinale Julio Terrazas ha esercitato il suo diritto di voto nel referendum di Santa Cruz - l’Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Boliviana ha emesso un comunicato nel quale viene chiarito che “il Cardinale Julio Terrazas è cittadino boliviano e cruceño e come tale ha il legittimo diritto di esercitare il suo voto. Questa responsabilità civile non è incompatibile con la sua funzione di Presidente della Conferenza Episcopale Boliviana e leader della Chiesa cattolica”. Inoltre “come egli stesso ha segnalato in reiterate occasioni, la Chiesa continuerà ad essere al servizio della popolazione, proteggendo l’unità ed il bene comune di tutti i boliviani”.
Nelle ultime ore si sono moltiplicate le espressioni di vicinanza e di adesione al Cardinale Julio Terrazas, con le quali Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli hanno dato una testimonianza di unità attorno al loro Pastore. Queste espressioni di vicinanza sono state accompagnate dalla preghiera al Signore della Vita, “affinché Egli illumini i nostri leader politici e sociali, affinché possano avviare adeguatamente il processo di cambiamento che vive il Paese, in un clima di dialogo e accordo”. Tutti i settori della Chiesa cattolica convengono sul fatto che questa “continuerà ad accompagnare e ad appoggiare le preoccupazioni e le speranze del Paese, salvaguardando i valori dell’unità, della pace e del bene comune”.
Da parte sua, il Consiglio Presbiterale di Santa Cruz, rappresentativo di tutti i sacerdoti dell’Arcidiocesi di Santa Cruz, ha manifestato piena adesione al lavoro pastorale e di servizio al popolo del loro Arcivescovo, il Cardinale Julio Terrazas. “Lo ringraziamo per la sua costante ricerca dell’unità e l’appello alla convivenza pacifica - si legge nel testo -. Lo ringraziamo anche per la sua testimonianza e la sua voce decisa nel difendere i più deboli e gli emarginati, specialmente in quei momenti particolari in cui si richiede la parola profetica e l’esperienza orientatrice della Chiesa”. In relazione all’atto democratico di esprimere il suo voto domenica scorsa, si legge ancora nel comunicato, “lo ringraziamo per la sua testimonianza di cittadino che fortifica e conferisce dignità alla responsabilità di quanti, attraverso le urne, cercano di esprimere liberamente la loro opinione”. (RG) (Agenzia Fides 8/5/2008; righe 36, parole 511)


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