AMERICA - Conflitto Colombia-Ecuador: la Chiesa chiama alla serenità, al dialogo e alla pace, perchè “tutto si perde con una guerra e niente si guadagna con una guerra”

venerdì, 7 marzo 2008

Caracas (Agenzia Fides) - Il più alto rappresentante della Chiesa cattolica in Venezuela, il Cardinale Jorge Urosa Savino, ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica, alle autorità e a tutto il Paese, affinché ci sia “una grande serenità, un atteggiamento di moderazione perché sono in gioco molte cose”. Il Cardinale raccomanda che le parti si riuniscano e dialoghino con l’aiuto di intermediari per evitare l’inizio di un conflitto bellico. Ha chiesto inoltre di risolvere le differenze “per via pacifica, attraverso il dialogo e il confronto affinché non ci sia inquietudine nel popolo venezuelano”.
In un’intervista concessa a Televen, il Cardinale Urosa Savino afferma che “nell’animo di qualsiasi cristiano, sia governante, militare, giurista o lavoratore, deve esserci sempre il desiderio di lavorare per la pace senza lasciarsi mai guidare dalle pressioni o dagli istinti che in un momento determinato possono portare a creare una situazione di conflitto o di violenza”. Come Arcivescovo di Caracas, ha rivolto un appello a tutti i venezuelani “a scommettere sulla pace e a lavorare per la pace”, cercando di risolvere i gravi problemi che attanagliano il Paese, come la delinquenza, la violenza, la disoccupazione, le malattie, l’educazione.
Anche il Cardinale Óscar Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras), in un’intervista al Periodico ‘Encuentro’ della Chiesa di Santiago (Cile), mostra la sua preoccupazione per la crisi ed afferma che “la vita è il valore massimo. La vita è sacra e deve essere rispettata. Quando suonano i tamburi di guerra, lì c’è evidentemente un pericolo imminente e tremendo contro la vita. Per questo la prima reazione è stata di pregare il Dio della vita affinché possa infondere la sua luce e la sua grazia nelle menti dei responsabili delle nazioni per evitare qualsiasi problema che porti con sé la possibilità di una guerra”. Il Cardinale Maradiaga vede con molta preoccupazione la crisi tra Ecuador e Colombia, soprattutto per il fatto che “c'è un Paese che ha disposto truppe e carri armati da guerra quando queste possibilità dovrebbero essere le più remote possibili e non rappresentare invece la prima reazione. Ci sono tribunali internazionali ai quali dovrebbero accorrere come prima istanza e non reagire con questo tipo di atteggiamenti che sono molto pericolosi”. Perciò rivolge un appello a tutti i responsabili a cercare il dialogo, affinché “tutte le parti possano pensare che tutto si perde con una guerra e niente si guadagna con una guerra”. (RG) (Agenzia Fides 7/3/2008; righe 28, parole 401)


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