AFRICA/CONGO RD - Dopo gli ultimi scontri l’ONU schiera altri “Caschi Blu” nel basso Congo

mercoledì, 5 marzo 2008

Kinshasa (Agenzia Fides)- Almeno 22 persone sono rimaste uccise la settimana scorsa a Luozi, nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo in scontri tra le forze dell’ordine e gli appartenenti al movimento politico-religioso Bundu dia Kongo (BDK).
Gli incidenti sono scoppiati il giorno dopo l’arrivo di rinforzi di polizia nella città, che si trova a circa 150 km a sud-ovest della capitale Kinshasa. Le forze dell’ordine avevano rafforzato la loro presenza a Luozi a seguito dell’uccisione di tre persone, che erano state bruciate vive da presunti membri del BDK.
Le autorità congolesi affermano che gli incidenti si sono prodotti quando gli appartenenti al movimento si sono riuniti di fronte alla loro sede ed hanno iniziato a tirare sassi contro i poliziotti, i quali hanno risposto, prima con i gas lacrimogeni e poi utilizzando le armi da fuoco.
Il capo della setta, il deputato Ne Muanda Nsemi, ha respinto le accuse e ha denunciato un “complotto per destabilizzare il BDK”.
Le Nazioni Unite che hanno un’importante presenza nel Paese per garantire gli accordi di pace del 2003, hanno inviato il proprio rappresentante in Congo per verificare la situazione. A seguito di questa ricognizione, la Missione dell’ONU in Congo ha deciso di inviare altri “Caschi blu” nel basso Congo, mentre i Vescovi cattolici della provincia hanno lanciato un appello alla calma.
Nelle ultime elezioni generali nella provincia del Basso Congo ha vinto l’opposizione al Presidente Kabila. Alcuni giornali congolesi affermano che, sebbene lo Stato abbia il diritto e il dovere di ristabilire l’ordine, le operazioni di polizia devono essere condotte in modo da non generare sospetti di una possibile repressione dell’opposizione al governo centrale.
Lo scorso anno in diverse città della provincia occidentale, più di 100 persone erano morte in scontri tra le forze dell’ordine e i membri del BDK (vedi Fides 12/2/2008).
Il Bundu Dia Kongo (che significa in lingua kikongo “coesione del Congo”) è un movimento socio-politico-culturale nato alla fine degli anni 50; dopo avere giocato un ruolo nella lotta per l'indipendenza, è praticamente sparito sotto la dittatura di Mobutu Sese Seko. È riapparso all'inizio degli anni '90, assumendo una connotazione religiosa. Ha un grande ascendente sulla popolazione del Bas-Congo e in particolare sugli abitanti delle foreste. Rivendica l'identità tradizionale degli abitanti e le radici etniche della regione, che vorrebbe ribattezzare Kongo-centrale, in riferimento all'antico regno Kongo precoloniale. Rivendica anche l'autonomia e addirittura un'indipendenza del Bas-Congo, che vuole "restituire" ai Basso-congolesi. E' un movimento già conosciuto per la sua ostilità ai “non originari” della provincia del Bas-Congo e per la sua resistenza contro il potere centrale. (L.M.) (Agenzia Fides 5/3/2008 righe 33 parole 429).


Condividi: