AFRICA/CONGO RD - “Appoggiamo il processo di revisione degli ingiusti contratti minerari” affermano i Vescovi congolesi

mercoledì, 13 febbraio 2008

Kinshasa (Agenzia Fides)- I Vescovi congolesi hanno rivolto al Paese “un vibrante appello per uno scatto nazionale e per un cambiamento di mentalità” attraverso un Messaggio del Comitato permanente della Conferenza Episcopale della Repubblica Democratica del Congo. Il Messaggio dal titolo “Cambiamo i nostri cuori” è stato inviato all’Agenzia Fides.
“È in gioco l’avvenire del nostro Paese, non possiamo tacere” ribadiscono i Vescovi che precisano: “lungi dall’essere un semplice grido di allarme per spaventare gli uni e gli altri, il nostro appello vuole essere un messaggio di speranza per affrontare il nostro penoso presente e progettare l’avvenire con ottimismo, realismo, lucidità e responsabilità”.
A un anno dalla formazione delle nuove istituzioni nate dalle elezioni del dicembre 2006, la Conferenza Episcopale congolese nota che il “Paese sembra trascinare il passo, a causa delle gravi crisi relative alla questione della pace e della giustizia, delle esigenze etiche nella gestione della cosa pubblica oltre che di una leadership visionaria e dinamica capace di far fronte alle diverse sfide della nazione”.
Tra queste sfide i Vescovi indicano il malessere sociale, simbolizzato dallo sciopero degli insegnanti e dei funzionari pubblici, la formazione dei giovani, molti dei quali vivono per strada, le questioni di sicurezza e della pace, che sono strettamente intrecciate con quella dello sfruttamento delle risorse naturali congolesi. “I conflitti d’interesse dei gruppi economici, eventualmente sostenuti dai loro Stati, per lo sfruttamento delle risorse naturali della RDC, non costituiscono una delle ragioni dell’insicurezza del nostro territorio?” si chiedono i Vescovi. “Lo sfruttamento delle risorse naturali non finisce di sollevare gravi problemi di sovranità, di giustizia, di legalità, di rispetto delle popolazioni e dell’ambiente” continua il documento. “Appoggiamo il processo di revisione dei contratti ingiusti ed esigiamo dai governi stranieri e dalle istituzioni finanziarie internazionali di rispettare questo processo. Chiediamo al nostro governo di rendere chiaro e trasparente il quadro giuridico della stipulazione dei contratti minerari e forestali. Le imprese minerarie e forestali devono rispettare gli obblighi in materia sociale e ambientale”.
La sfida lanciata dalla Chiesa cattolica può essere vinta a patto che vi sia un “cambiamento dei cuori e della mentalità. La Chiesa si impegna ad apportare il suo contributo in questo campo con una riflessione pastorale che illumini l’avvio di una commissione di pacificazione, di riconciliazione e di ricostruzione comunitaria”. (L.M.) (Agenzia Fides 13/2/2008 righe 29 parole 386)


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