AMERICA/COLOMBIA - Comunicato finale dell’Assemblea Plenaria dei Vescovi: “La Chiesa si unisce alle richieste del popolo colombiano e della comunità internazionale per esigere la liberazione di tutti gli ostaggi”

giovedì, 7 febbraio 2008

Bogotà (Agenzia Fides) - I Vescovi della Colombia, al termine dell’Assemblea Plenaria celebrata la scorsa settimana (vedi Fides 24/1/2008 e 29/1/2008), hanno diffuso un Comunicato in cui mostrano la loro posizione in relazione agli ultimi fatti che stanno destando preoccupazione nel Paese, in particolar modo la questione legata alle FARC e ai sequestri.
I Vescovi ribadiscono, come già affermato varie altre volte, che la Chiesa cattolica “è stata e sarà sempre disposta a promuovere, facilitare ed accompagnare tutti quei processi orientati alla costruzione di una Colombia riconciliata, dove vi sia pace e giustizia sociale”. Una decisione motivata innanzitutto “dalla nostra fede e dal nostro impegno di credenti”. Secondo i Vescovi, infatti, ciò che li spinge ad agire a sostegno dei fratelli sofferenti “è il valore della vita, il rispetto della dignità umana, le esigenze evangeliche di perdono e riconciliazione, il rispetto dei diritti umani e, soprattutto, la carità”.
I Vescovi colombiani si dicono addolorati per i tanti fratelli vittime dei rapimenti, i quali “oltre ad essere privati ingiustamente della libertà, sono sottomessi a trattamenti inumani e condizioni di vita che vanno contro le più elementari esigenze dei diritti umani”. Per queste ragioni, la Chiesa della Colombia “si unisce alle richieste del popolo colombiano e della comunità internazionale per esigere la liberazione di tutti gli ostaggi”. In tal proposito, la settimana scorsa i Vescovi hanno rivolto un appello a tutto il popolo a partecipare alle diverse manifestazioni del 4 febbraio scorso, per ribellarsi alla pratica del sequestro e chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi (vedi Fides 29/1/2008, 4/2/2008).
Sempre nel Comunicato finale dell’Assemblea Plenaria, i Vescovi rivolgono ancora una volta l’appello alle FARC “affinché rispondano alle richieste del popolo colombiano e del mondo ed accolgano la nostra proposta di dialogo per concertare una zona di incontro che permetta al Governo e ai delegati delle FARC di giungere ad un accordo sui termini della liberazione degli ostaggi”.
Un'altra questione di cui i Vescovi della Colombia si dicono preoccupati è il deterioramento delle relazioni con il vicino stato del Venezuela. “Siamo due Paesi fratelli, con una storia comune, con relazioni economiche, sociali e culturali e con una cittadinanza che vive e lavora sia nell’uno che nell’altro Paese”, si legge nel comunicato. È necessario, quindi, “ricorrere alle vie diplomatiche per ristabilire le buone relazioni sulla base del mutuo rispetto e di non ingerenza nei temi interni propri di ciascun paese”.
In conclusione, i Vescovi colombiani auspicano che nel Paese ritorni la pace e chiedono di incrementare la preghiera “affinché il Signore ci benedica, ci conservi e ci aiuti a scoprire le strade che conducano il nostro Paese verso una pace duratura, stabile, favorendo la giustizia sociale”. (RG) (Agenzia Fides 7/2/2008; righe 34, parole 449)


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