AFRICA/CONGO RD - Nuovi combattimenti nell’est del Congo provocano la fuga dei civili: in tutta la regione sono oltre 800mila i profughi interni

martedì, 13 novembre 2007

Kinshasa (Agenzia Fides)- Le truppe del generale ribelle Laurent Nkunda hanno attaccato un campo profughi nei pressi di Goma, capoluogo del nord Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo.
Lo riferiscono fonti dell’esercito congolese che precisano che l’attacco è stato respinto ed ha causato la morte di 27 assalitori. Secondo le organizzazioni umanitarie dell’ONU il nuovo confronto militare ha spinto alla fuga migliaia di rifugiati che vivevano nel campo. Dall’inizio dell’anno oltre 375mila persone hanno lasciato i propri villaggi a causa dei combattimenti tra l’esercito congolese, i ribelli di Nkunda e le milizie locali Mai Mai. Circa 20mila persone hanno trovato rifugio in una serie di campi allestiti nei dintorni di Goma. In totale nell’area vi sono oltre 800mila sfollati.
Il generale Nkunda, un tutsi congolese (banyamulenge) si è proclamato difensore della minoranza tutsi che vive nell’area contro i residui del vecchio esercito rwandese (FAR) e delle milizie hutu rwandesi (Interahamwe) accusate del genocidio del 1994, che secondo le stime delle Nazioni Unite sono circa 6mila persone.
Il 10 novembre Rwanda e Repubblica Democratica del Congo hanno raggiunto un accordo a Nairobi, in Kenya, per mettere a punto “un piano per eliminare la minaccia” dei ribelli hutu rwandesi ancora presenti in Congo.
Le intese tra i due Paesi dei Grandi Laghi sono state controfirmate da rappresentanti dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e dell’ONU, in qualità di garanti. Per questo motivo la Missione delle Nazioni Unite in Congo (MONUC) sarà incaricata di “fornire il sostegno per la pianificazione e la messa in opera del piano”. Il governo di Kinshasa si è impegnato a “lanciare con urgenza delle operazioni militari per smantellare le ex FAR/Interahamwe” definite dal documento come “organizzazione genocidarie/militare”. Un’accusa respinta da un portavoce delle Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda, la sigla sotto la quale si sono raccolti la maggior parte degli ex militari e miliziani hutu rwandesi. Per la prima volta il governo congolese sottoscrive un accordo nel quale si usa questo termine per qualificare la guerriglia hutu.
I gruppi armati che operano nell’area sono diversi e spesso agiscono per interessi legati allo sfruttamento delle risorse della regione. Uno scenario complesso che va oltre la questione dei vecchi combattenti rwandesi, che sono stati usati in diversi casi come pretesto per giustificare le intromissioni straniere nella regione.
Dal 1998, nelle diverse guerre congolesi, si calcola siano morte circa 4 milioni di persone. (L.M.) (Agenzia Fides 13/11/2007 righe 30 parole 396)


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