AFRICA - Un milione e mezzo di persone colpite dalle alluvioni nell’Africa Sub-Sahariana: sono tra le peggiori degli ultimi dieci anni

mercoledì, 17 ottobre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Le alluvioni che si sono verificate in tutta l’Africa sub-sahariana (dalla Mauritiana ad ovest, al Kenya ad est), che in alcune zone sono state le peggiori degli ultimi dieci anni, si stima abbiano colpito finora almeno 1,5 milioni di persone.
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) si è mobilitato per distribuire cibo alle vittime in diversi paesi, con la collaborazione dei governi locali e altre agenzie umanitarie.
Le alluvioni in Africa occidentale sono tra le peggiori degli ultimi dieci anni. Secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite degli Affari Umanitari (OCHA), le forti piogge e le alluvioni hanno colpito circa 500.000 persone in 18 paesi.
Secondo prime verifiche, in Togo, 60.000 persone hanno urgente bisogno di assistenza alimentare, ma la cifra potrebbe aumentare con i dati provenienti dalle zone al momento inaccessibili. Le forti piogge abbattutesi sul nord del Togo hanno inondato una parte considerevole dei terreni coltivati e oltre 30.000 case e sei dighe sono state distrutte. Secondo il governo del Togo ci sono stati 20 morti.
Il PAM ha appena iniziato una prima distribuzione di cibo d’emergenza nel distretto di Tandjoare, vicino a Dapaong, nel nord del Togo. Presto saranno distribuite circa 40 tonnellate di mais a 6.000 persone le cui case sono andate distrutte insieme ai raccolti. Razioni alimentari verranno distribuite anche a donne incinte e alle madri che allattano.
In Ghana, le stime riportano che 75.000 persone abbiano bisogno urgente di assistenza umanitaria (cibo, abiti, coperte, utensili per cucinare, canoe o barche, zanzariere e pasticche per la purificazione dell’acqua). Molti hanno trovato rifugio nelle scuole durante la notte, lasciandole libere il giorno per gli studenti. Anche se in alcune zone le acque si stanno ritirando, l’accesso a molte aree nord-orientali resta comunque impossibile via terra.
In Mauritania, ad agosto, le acque hanno allagato gran parte della città di Tintane, distruggendo infrastrutture pubbliche e private. Il PAM ha allestito depositi mobili ed aperto sei centri di alimentazione supplementare per 300 bambini malnutriti sotto i cinque anni e 120 donne incinte e che allattano.
Cibo è stato distribuito ad agosto a 4.550 alluvionati in Niger e a 15.000 in Mali. In Uganda le forti piogge di luglio e agosto, normalmente mesi aridi, hanno danneggiato il raccolto anche nelle zone non allagate. Il raccolto di patate, miglio e manioca è andato male. Colpite anche le coltivazioni di fagioli. Si prevede che in, saranno 300.000 gli alluvionati, oltre ai rifugiati, gli sfollati nei prossimi sei mesi.
In Sudan, circa 500.000 persone sono state colpite dalle inondazioni e almeno 200.000 sono senza tetto, 113 persone sono morte. Dall’inizio di luglio le piogge torrenziali hanno causato improvvise inondazioni in Sudan orientale e meridionale. Le regioni più colpite sono: Blue Nile, Gedaref, Gezira, Jonglei, Kassala, Khartoum, North Kordofan, Red Sea, Unity, Upper Nile e White Nile. Si stima che 42.000 ettari di terreni coltivati e almeno 12.000 capi di bestiame siano andati perduti. C’è il rischio di epidemie e una forma acuta di diarrea (AWD) ha già ucciso 57 persone.
In Etiopia, si sta distribuendo cibo ad oltre 60.000 vittime delle inondazioni, con alcuni ripari temporanei che registrano sovraffollamenti e rischio di diffusione di malattie causate dalle acque inquinate. Le inondazioni in Etiopia settentrionale, occidentale e meridionale hanno colpito circa 183.000 persone. Le inondazioni stagionali hanno colpito le regioni di Amhara, Afar e Tigrai in Etiopia settentrionale, Gambella in Etiopia occidentale e SNNP (Southern Nations, Nationalities and People's) nel sud. Un totale di 42.000 persone sono sfollate. Alcuni vivono in ripari temporanei come scuole e ospedali mobili o sotto tende di plastica. Altri sono ospitati da parenti e amici.
Ad oggi almeno 17 persone sono morte. Quattromila capi di bestiame sono annegati o sono stati trascinati via dalle acque e 34.000 ettari di terra danneggiati.
In Ruanda le piogge torrenziali hanno causato almeno 15 morti e danneggiato le abitazioni in almeno 10 villaggi, lasciando 7.000 persone senza casa nel nordovest.
(AP) (17/10/2007 Agenzia Fides; Righe:54; Parole:673)


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