AFRICA - Economie africane a rischio con i nuovi trattati commerciali con l’Unione Europea?

mercoledì, 26 settembre 2007

Roma (Agenzia Fides)- I Paesi africani e l’Unione Europea sono in trattativa per concludere entro dicembre un nuovo accordo commerciale conosciuto come Economic Partnership Agreements (EPA). Il 1° gennaio 2008, infatti, scadono gli accordi di Lomé che per decenni hanno regolato gli scambi commerciali tra l’Unione Europea e i cosiddetti Paesi ACP (Africa Caraibi e Pacifico).
Gli EPA hanno lo scopo di aprire i mercati domestici dei Paesi africani a quasi tutti i prodotti europei nel periodo compreso dal 2008 al 2020. In base agli accordi EPA si prevede inoltre la liberalizzazione del settore dei servizi, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, la standardizzazione delle certificazioni e delle misure sanitarie e veterinarie, la definizione di regole di concorrenza e di promozione, e la difesa degli investimenti delle imprese estere.
I Paesi africani sono indecisi se firmare questi accordi che sostituiscono le precedenti intese tra Unione Europea e Stati ACP, che prevedevano un trattamento preferenziale (tramite esenzione di imposte) per alcune merci provenienti da questi Paesi nel mercato europeo. Questi accordi sono stati dichiarati illegali dall’Organizzazione Mondiale del Commercio in quanto contrari alla libera concorrenza. Gli EPA prevedono di continuare a garantire l’esenzione d’imposta alle merci africane ma in cambio i mercati africani dovranno aprirsi ai prodotti europei. Gli Stati africani temono di essere invasi dalle merci europee a basso prezzo (perché non saranno più soggette alle tariffe doganali attualmente in vigore), con grave danno per i produttori locali, già colpiti dall’afflusso di articoli provenienti dall’Asia.
I Paesi africani si trovano di fronte ad un cruciale dilemma: se entro dicembre non viene raggiunto un accordo con l’Unione Europea le loro esportazioni nel mercato europeo saranno soggette a tariffe dell’8%. Per alcune categorie di prodotti la tariffa doganale prevista è del 25%. Non raggiungere un accordo significa rinunciare a un mercato estero importante per la crescita della loro economia.
Una possibile soluzione è quella di prevedere specifiche garanzie per un determinato periodo per i prodotti dai quali le economie nazionali sono fortemente dipendenti.
I Paesi africani inoltre non sembrano avere un fronte comune nel negoziare con le controparti europee. Gli EPA infatti sono suddivisi per area continentale: Africa centrale, Africa occidentale, Africa Sud - orientale. (L.M.) (Agenzia Fides 26/9/2007 righe 30 parole 385)


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