AFRICA - Un milione e mezzo di persone colpite dalle peggiori inondazioni degli ultimi decenni in Africa: situazione preoccupante dall’ovest all’est del continente

giovedì, 20 settembre 2007

Roma (Agenzia Fides)- Sono almeno 1 milione e mezzo gli africani colpiti dalle inondazioni che da luglio devastano vaste aree del continente. Lo affermano le organizzazioni umanitarie delle Nazioni Unite. Secondo il Programma Alimentare Mondiale, le inondazioni di quest’anno sono le peggiori degli ultimi 12 anni. “Le inondazioni attraverso l’Africa sono considerate le peggiori degli ultimi decenni e si estendono dalla Mauritania all’ovest fino al Kenya all’est” afferma un comunicato del PAM.
Secondo l’organizzazione umanitaria, le regioni che hanno subito maggiormente i danni provocati dalle acque sono quelle dell’Africa occidentale, dove vi sono 500mila persone che necessitano dell’aiuto internazionale, distribuite su 18 Paesi, in particolare in Togo, Ghana, Mauritania, Burkina Faso, Niger, Mali e alcune aree della Nigeria. In Togo 60mila persone hanno bisogno di un aiuto alimentare d’emergenza, secondo il PAM. La situazione è aggravata dal fatto che le forti piogge hanno distrutto buona parte dei terreni più fertili, oltre ad abbattere 30mila abitazioni e alcune dighe. In Ghana 75mila persone sono senzatetto: una parte di loro è riuscita a trovare un riparo per la notte nelle scuole che abbandonano al mattino per permettere agli studenti di seguire le lezioni. In Benin, almeno 50 villaggi sono stati distrutti dalle acque, costringendo alla fuga 43 mila persone.
Nell’est è il Sudan il Paese più in difficoltà: 500mila persone sono state direttamente colpite dalle inondazioni, con almeno 200mila sono senzatetto (vedi Fides 10 luglio 2007). In Uganda il Presidente Yoweri Museveni ha dichiarato lo stato d’emergenza nelle regioni settentrionali ed orientali del Paese, dove le forti piogge hanno toccato oltre 300mila persone. La stampa locale sottolinea che è la prima volta che il Presidente ugandese applica l’articolo 110 della Costituzione che prevede la dichiarazione dello stato d’emergenza. Questo articolo non era mai stato applicato nemmeno nel distretto di Gulu, sconvolto da oltre 20 anni dalla guerra civile dell’Esercito di Resistenza del Signore LRA (vedi Fides 29 aprile 2004). La Costituzione ugandese prevede che il Presidente può dichiarare lo stato d’emergenza in caso di guerra, insurrezione civile o disastro naturale. Il Parlamento deve approvare lo stato d’emergenza entro 14 giorni dalla sua proclamazione. Il leader dell’opposizione ha dichiarato di appoggiare la decisione del Presidente. Alcuni dei distretti interessati hanno avuto l’80% del territorio sommerso dalle acque: la maggior parte delle coltivazioni sono andate distrutte. (L.M.) (Agenzia Fides 20/9/2007 righe 30 parole 391)


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