AFRICA - Illuminare l’Africa: iniziativa della Banca Mondiale per fornire energia elettrica al continente in modo innovativo

giovedì, 6 settembre 2007

Roma (Agenzia Fides)- Fornire illuminazione elettrica entro il 2030 ad oltre 250 milioni di africani, in modo ecologico ed economico, senza utilizzare combustibili fossili. È l’obiettivo di “Lighting Africa Initiative”, un’iniziativa avviata con il concorso della Banca Mondiale.
Attualmente gran parte del continente africano fa affidamento per l’illuminazione notturna su lampade a cherosene, che sono poco efficienti, inquinanti e il cui utilizzo diventa sempre più costoso a causa del rialzo dei prezzi del petrolio. Queste lampade inoltre possono far scoppiare incendi e producono fumi dannosi per la salute. Le reti elettriche africane sono scarse e soggette a guasti e interruzioni nell’erogazione del servizio.
Per questo motivo i promotori di “Lighting Africa Initiative” hanno scelto un approccio radicalmente nuovo basato sul risparmio energetico e la produzione in loco dell’elettricità utilizzando le fonti naturali.
Verranno quindi distribuite lampadine ad alta efficienza energetica, basata sul principio dei LED (diodi a emissione di luce) alimentate da pannelli solari, generatori eolici e addirittura da generatori a pedale. Si intende in questo modo creare un sistema di illuminazione pubblica ma si prevede anche di utilizzare queste tecnologie nell’ambito delle attività produttive. I pescatori del Lago Vittoria, ad esempio, attualmente utilizzano lampade a cherosene per attrarre i pesci in superficie durante le ore notturne, spendendo in cherosene mille dollari all’anno. Utilizzando le lampade ad alta efficienza eliminerebbero questa spesa migliorando il loro reddito.
Oltre 350 aziende hanno espresso il loro interesse per l’iniziativa vedendo aprirsi prospettive di mercato in un’area finora ignorata dall’industria mondiale. La Banca Mondiale ha avviato la prima fase di “Lighting Africa Initiative” che si articola in tre punti: lancio di una gara per lo sviluppo di sistemi di illuminazione innovativi a basso costo e ad alta qualità, basati su energie non fossili; ricerche di mercato in Kenya, Ghana, Tanzania e Zambia per comprendere le esigenze locali e avviare futuri contatti di distribuzione; creare un portale Web dove fabbricanti, distributori e commercianti di ogni parte del mondo possano intessere rapporti d’affari.
L’Africa ha inoltre un potenziale idroelettrico ancora in gran parte da sfruttare. In particolare una centrale idroelettrica sul fiume Congo potrebbe produrre 40mila Megawatt di energia elettrica all’anno. Questo progetto però, oltre ad essere molto costoso (40 miliardi di dollari), si scontra con ostacoli di ordine politico derivanti dall’instabilità dell’area. È stata comunque avviata la costruzione di importanti impianti idroelettrici sul Nilo (in Uganda), sul Niger e sul Volta. La fame di energia mondiale spinge infine i Paesi africani a interessarsi alla produzione di carburanti di origine vegetale (i cosiddetti biocarburanti), suscitando però preoccupazioni per la sicurezza alimentare di un continente segnato da carestie e penurie. (L.M.) (Agenzia Fides 6/9/2007 righe 38 parole 449)


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