AFRICA/CONGO RD - “Situazione tesa ma non bisogna cedere allo sconforto e occorre evitare di gettare benzina sul fuoco” dice una fonte locale commentando la situazione nell’Est del Congo

venerdì, 27 luglio 2007

Kinshasa (Agenzia Fides)- “La situazione è certamente tesa ma bisogna evitare di gettare benzina sul fuoco con dichiarazioni bellicose o riportando notizie non conformate ma allarmanti. Bisogna lavorare per la pace in collaborazione con la comunità internazionale, con le Nazioni Unite in particolare” dice all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale dopo la presa di posizione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul deterioramento delle condizioni di sicurezza nel Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. “Il Consiglio esprime la sua viva preoccupazione” per la situazione della sicurezza nell’est del Congo, afferma la risoluzione approvata lo scorso 25 luglio. “Il Consiglio”- prosegue il documento- “invita il governo congolese ha mettere a punto, in stretta collaborazione con la Missione della Nazione nella Repubblica Democratica del Congo (MONUC), un piano globale per garantire la sicurezza dell’est del Paese, in particolare compiendo nuovi progressi nel campo del disarmo, della smobilitazione, del reintegro dei combattenti congolesi, e nella smobilitazione, nel rimpatrio e nella reintegrazione dei combattenti stranieri, mettendo fine così all’impunità e promuovendo la riconciliazione, la coesione sociale e lo sviluppo della regione”. Il Consiglio denuncia anche il reclutamento di bambini da parte di alcuni gruppi di guerriglia che agiscono nella regione.
“La presa di posizione del Consiglio di Sicurezza è indubbiamente importante perché dimostra ai congolesi che non sono stati lasciati soli e affronta alcune delle tematiche che erano state sottolineate dai Vescovi nel loro ultimo documento pubblicato all’inizio di luglio, ma bisogna evitare che le parti politiche locali la strumentalizzino per i propri scopi” dice la fonte di Fides. Il Messaggio dei Vescovi (vedi Fides 10 luglio 2007) è stato pubblicato al termine della 43esima Assemblea Ordinaria della Conferenza Episcopale Congolese che si è tenuta nella capitale, Kinshasa, dal 3 al 7 luglio. “Non dormiamo, la casa sta bruciando” affermano i Vescovi congolesi che ricordano come il Congo, fin dal 1885 (quando alla Conferenza di Berlino le Potenze europee si spartirono l’Africa), sia oggetto di conquista a causa delle sue immense risorse naturali. “I nostri dirigenti devono rafforzare l’attenzione, perché il saccheggio delle risorse naturali non continui adesso sulla base di vecchi archivi coloniali o attraverso altri processi di balcanizzazione”.
Sono ormai più di 10 anni che l’est del Congo vive in una situazione di instabilità per la presenza di gruppi armati, locali e stranieri, che terrorizzano la popolazione. Tra questi gruppi vi è anche l’Esercito di Resistenza del Signore (LRA) ugandese che di recente, si è infiltrato nel nord-est del Congo. Per contrastare le incursioni dei guerriglieri ugandesi la MONUC ha inviato un contingente di “Caschi Blu” nell’area. (L.M.) (Agenzia Fides 27/7/2007 righe 36 parole 464)


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