ASIA/INDIA - Una scuola cattolica attaccata e devastata in India settentrionale: la Chiesa chiede giustizia e protezione

venerdì, 27 luglio 2007

New Delhi (Agenzia Fides) - Un nuovo sconcertante episodio di violenza gratuita ha toccato la comunità cattolica indiana, dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale: una scuola cattolica gestita dalle Suore Francescane di Nostra Signora delle Grazie e nello stato di Uttarakhand (noto anche come Uttaranchal), nell’India settentrionale, è stata attaccata e devastata nei giorni scorsi da un folto gruppo di radicali militanti indù dell’organizzazione estremista “Sangh Parivar”.
Le autorità civili del luogo, le organizzazioni locali, le associazioni che difendono i diritti umani, la Chiesa indiana, hanno espresso profondo disappunto e shock per un attacco del tutto gratuito e ingiustificato, che ha seminato il terrore fra il personale della scuola e fra gli studenti e ha completamente devastato la struttura, che si trova nel villaggio di Vikas Nagar nei presi della città di Dehra Dun.
Al trauma si è aggiunto lo sdegno della Chiesa locale, che ha chiesto ripetutamente l’arresto dei responsabili della violenza, mentre si è registrato un atteggiamento compiacente di settori della polizia locale che sembrano voler lasciar del tutto impunito l’episodio. Anche perché la violenza era stata ampiamente annunciata da una serie di minacce, di cui la polizia era a conoscenza.
Il gruppo di militanti, di oltre 250 persone, si è in un primo momento assiepato minacciosamente davanti alla scuola e ha iniziato a urlare slogan contro l’istituto e contro il preside. Poi sono i radicali passati all’azione, compiendo ogni atto di vandalismo possibile, rompendo finestre e danneggiando tutto ciò che capitava a tiro. Giorni prima alcuni rappresentanti del Partito nazionalista indù Baratiya Janata Party erano andati a lamentarsi dalle autorità scolastiche per la mancata ammissione nell’istituto di alcuni ragazzi di religione indù. Il preside aveva risposo con correttezza che la scuola, ampiamente frequentata da cristiani, indù e ragazzi di altre fedi, compie le sue valutazioni in base al merito, non all’appartenenza religiosa. A questo punto erano arrivate minacce e intimidazioni, che i responsabili della scuola avevano prontamente segnalato alla polizia locale. E anche dopo l’aggressione, i colpevoli, pur segnalati, sono tuttora a piede libero.
Nel 2007 sono oltre 100 gli episodi di violenza contro strutture o personale cristiano, mentre nel 2006 i casi censiti sono stati 215, e nel 2005 oltre 200. I cristiani hanno manifestato in massa, in un pacifico corteo di preghiera, il 29 maggio scorso a Delhi per chiedere al governo del paese il rispetto dei diritti fondamentali di espressione e di culto, della libertà di coscienza e di religione, maggiore protezione e sicurezza.
I cristiani dell’India sono circa 25 milioni e, su una popolazione totale che supera il miliardo di persone, rappresentano circa il 2,5%. Sono molto presenti nel campo dell’istruzione e delle opere sociali, gestendo il 17% dei servizi di istruzione nel paese. Forniscono un servizio di alta qualità e possono giocare un ruolo chiave per la crescita culturale, sociale e politica della nazione. (PA) (Agenzia Fides 27/7/2007 righe 32 parole 325)


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