AMERICA/COLOMBIA - Nuove comuinità in Colombia e in Brasile per le Figlie dei Sacri Cuori, l’istituto nato dalla missione tra i lebbrosi di Agua de Dios

Bogotà (Agenzia Fides) - L’istituto delle Figlie dei Sacri Cuori, è stato fondato come frutto della missione Salesiana fra i lebbrosi ad Agua de Dios, in Colombia. Fu la risposta ad un bisogno di realizzazione vocazionale di un gruppo di giovani donne, che sentivano il desiderio di consacrarsi al Signore ma non avevano le possibilità di farlo, in quanto loro stesse o qualche loro parente, erano colpiti dalla lebbra. Il Beato Luigi Variara (1875-1923), allora giovane sacerdote salesiano, originario di Viarigi (Italia), nel 1905 fondò il nuovo istituto con 6 suore: quattro di loro erano lebbrose e due erano sane ma figlie di padre lebbroso, la prima di loro divenne la Superiora, Madre Oliva Sànchez, di cui si celebra proprio quest’anno il centenario della morte.
L’Istituto ha avuto una permanente fioritura vocazionale. All’inizio, per circa trent’anni, le suore si dedicarono nel lebbrosario all’assistenza e all’educazione dei bambini malati e dei figli dei malati. Successivamente, con l’arrivo di nuove vocazioni, molte delle quali non avevano alcun legame con la malattia, l’Istituto si avviò decisamente sul cammino missionario, come era stato per il loro fondatore. Le Figlie dei Sacri Cuori sono oggi presenti in 12 paesi, tra cui otto nell’America Latina: Colombia, Equador, Venezuela, Repubblica Dominicana, Bolivia, Brazile, Messico, e dal 22 dicembre, anche in Perù.
La loro presenzia missionaria nell’Africa è stata anche un’occasione per rilanciare il carisma dell’Istituto in terre allora lontane da quella della loro fondazione: attualmente sono presenti nella Guinea Equatoriale ed in Camerum. Anche nelle comunità presenti in Europa (Italia e Spagna) le suore sono impegnate nella assistenza ai malati e nella condivisione del loro carisma con i laici. Quest’anno l’Istituto rispondendo ancora una volta all’appello missionario Ad Gentes ha aperto due nuove comunità: in Colombia, nella zona del Catatumbo, e in Brasile, a Corumbà. (S.L.) (Agenzia Fides 6/7/2007; righe 23, parole 305)