AFRICA/CONGO RD - Il Vescovo di Bukavu teme la possibile ripresa della guerra nell’est del Congo

giovedì, 31 maggio 2007

Bukavu (Agenzia Fides)- “Una psicosi di guerra pervade oggi i nostri villaggi”. È l’allarme lanciato da Mons. François-Xavier Maroy Rusengo, Arcivescovo di Bukavu nell’est della Repubblica Democratica del Congo, in una lettera inviata all’Ambasciatore della Francia a Kinshasa, Bernard Prevost.
Nella missiva, di cui è giunta copia all’Agenzia Fides, si mette in risalto che sembrano essere presenti gli elementi per l’esplosione di una nuova guerra: infiltrazioni militari provenienti da oltre frontiera; affidamento del controllo dell’area a reparti militari formati dagli ex ribelli dell’Unione Congolese per la Democrazia (RCD); campagna mediatica per suscitare l’odio etnico; ristrutturazione dell’esercito che non è così in grado di difendere il Paese. Ma a suscitare il maggiore timore è il massacro di Kaniola, nella notte tra il 26 e il 27 maggio, nel quale hanno perso la vita almeno 18 persone.
La strage è stata attribuita a un gruppo di ex miliziani hutu rwandesi che dal 1994 hanno trovato rifugio nella zona. Si tratta di una delle cosiddette “forze negative” che destabilizzano la regione dei Grandi Laghi. I Paesi dell’area hanno deciso di creare un centro d’informazione per mettere sotto controllo questi gruppi (vedi Fides 28 maggio 2007), dopo averli strumentalizzati per anni. Ma la ripresa di una guerra su vasta scala nel Kivu non può essere opera solo di gruppi di sbandati. Se esiste una vera volontà di pace nella Regione dei Grandi Laghi il conflitto si può fermare.(L.M.) (Agenzia Fides 31/5/2007 righe 21 parole 247)


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