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Lima (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale Peruviana sta celebrando la sua 89º Assemblea Plenaria che, iniziata ieri, 22 gennaio, si chiuderà il 26. Il tema principale è la "Formazione dei laici: identità, impegno e missione”. Nel Messaggio inaugurale Mons. Miguel Cabrejos Vidarte, Presidente della Conferenza Episcopale Peruviana, sottolinea l'importanza del momento ecclesiale di fronte all'imminente V Conferenza Generale del CELAM, "un evento che, senza dubbio, avrà come frutto quello di rendere presente l'annuncio gioioso ed attuale del Vangelo ai nostri popoli e nazioni”. “Nella V Conferenza di Aparecida - continua il Presidente della Conferenza Episcopale - la risposta deve essere di tutta la Chiesa, per tutta la Chiesa, che arrivi a tutte le persone e ad ogni persona; per riuscire in questo intento conviene partire non solo dalla realtà sociale, ma soprattutto della realtà religiosa ed ecclesiale".
Il Presidente dei Vescovi peruviani ricorda il momento politico e sociale, e le decisioni dei nuovi governi che rendono necessaria “in certe occasioni, la luce dei loro Pastori per vivere la loro condizione di discepoli del Signore della storia e della vita, ed annunciatori della salvezza con chiarezza evangelica”. Mons. Miguel Cabrejos indica come “la dittatura del relativismo, la sfrenatezza delle passioni, gli ostacoli al diritto alla vita, i nuovi areopaghi culturali e le divinizzate strutture sociali e politiche” siano i principali problemi che colpiscono la nazione e tutto il continente, e che ci fanno vivere un'epoca “molto simile a quella dei primi secoli della Chiesa, gli stessi che furono fecondamente missionari". Tra le principali sfide che deve affrontare oggi il Perù, il Presidente della CEP indica la diminuzione della pratica religiosa tra i cattolici, dovuta alla crescita dei gruppi non cattolici negli ultimi 50 anni: "attualmente, tra il 15 e 20 per cento di peruviani si definiscono membri di un'istituzione religiosa non cattolica". Si osserva anche "un crescente divario tra la natalità e la richiesta dei sacramenti dell’iniziazione cristiana... più del 25 per cento degli studenti del Perù non sono battezzati ed è costante la diminuzione della partecipazione domenicale all'Eucaristia ".
Inoltre sussiste l'urgente necessità di "lavorare affinché si rispetti la legge naturale, indipendentemente dalla fede che si professa", davanti ai numerosi attacchi contro la vita. In questo senso il Presidente della Conferenza Episcopale è preoccupato per il documento "Guida clinica all’ interruzione della gravidanza prima delle 22 settimane" che è in elaborazione. Infine segnala i grandi cambiamenti che ha sofferto il Perù per l'assunzione del potere da parte di nuove persone: ciò ha provocato numerose aspettative ma, come è successo già altre volte, “si fanno proposte che non sono sempre in accordo con la dignità della persona umana e dei valori fondamentali per il retto ordine sociale; per questo diventa necessario che si esprima coraggiosamente la voce della Chiesa, affinché alla luce del Vangelo, del Magistero e della Dottrina Sociale della Chiesa, si difenda e si promuova la cultura cristiana che si è venuta formando in tanti secoli di evangelizzazione".
Il Presidente della CEP ritiene quindi che "la nuova evangelizzazione è una necessità reale ed urgente per la nostra Chiesa" e che “non c'è niente di più rinnovatore che tornare alle fonti della nostra fede, tornare al fondamento, tornare a Gesù Cristo". "Oggi più che mai - conclude Mons. Miguel - abbiamo bisogno di una Chiesa con criteri pastorali comuni, che assume nella sua totalità le grandi ed urgenti sfide pastorali, con strategie coordinate di evangelizzazione. Una pastorale evangelica di tutto il popolo di Dio". (RG) (Agenzia Fides 23/1/2007; righe 40, parole 583)
