ASIA/KIRGHIZISTAN - Nuova Costituzione approvata dal Parlamento: si spera nella fine dei disordini e in un’era di pace e stabilità per l’Asia centrale

giovedì, 9 novembre 2006

Biskek (Agenzia Fides) - Nuova Carta Costituzionale per il Kirghizistan, che diventa di fatto una repubblica Parlamentare: dopo una settimana di crisi, di disordini e proteste, il Parlamento dello stato ha approvato quasi all’unanimità una nuova Costituzione, che amplia i poteri del Parlamento e limita quelli del presidente. Il testo della Carta era stato elaborato e approvato in via preliminare dalla Commissione per la Riconciliazione, composta da membri della maggioranza e dell’opposizione.
Il presidente Kurmanbek Bakiev, destinatario delle proteste che nei giorni scorsi si sono registrate nella capitale Biskek, ha dichiarato di essere pronto a firmare la nuova Costituzione, precisando però di voler restare in carica fino alla scadenza del suo mandato. Bakiev aveva assunto il potere all’indomani della cosiddetta “Rivoluzione dei tulipani”, nella primavera del 2005, che rovesciò il regime di Askar Akaev.
A due anni da quella rivolta però, la popolazione accusa il presidente di aver tradito le attese e le istanze democratiche di cui quella protesta era portatrice. Già nell’aprile scorso si registrarono cortei di protesta contro la corruzione e il crimine, prosperanti nel paese.
La scorsa settimana la protesta è montata nuovamente: migliaia di manifestanti si sono riversati nelle strade e si sono accampati per giorni. L’intervento della polizia ha generato scontri e almeno sei feriti, mentre nei palazzi governativi il Parlamento riunito cercava una soluzione politica alla crisi.
Con l’approvazione della nuova Carta Costituzionale, la tensione si è placata e la situazione sembra essere tornata alla calma. Gli osservatori auspicano che la svolta possa contribuire alla stabilità dell’Asia centrale, l’area formata dalle repubbliche ex sovietiche Kazakistan, Kirghizistan, Tadjkistan, Turkmenistan e Uzbekistan, un territorio di circa 4 milioni di chilometri quadrati, con una popolazione complessiva di circa 50 milioni di persone.
La regione ha una popolazione prevalentemente musulmana (l’83% circa), mentre i cristiani sono una piccola minoranza: sono anzitutto ortodossi, ma anche cattolici e protestanti che vivono nell’area già da molti secoli. (PA) (Agenzia Fides 9/11/2006 righe 27 parole 277)


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